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Internazionale 11 Mar 2007

Sequestro Mastrogiacomo: diplomazia e intelligence al lavoro nell'ombra Prodi: "Seguiamo la vicenda minuto per minuto" Appello di Abu Omar

La parola d'ordine oggi, ancor piu' che ieri, e' riservatezza, e sul lavoro della diplomazia e dell'intelligence italiani per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo non filtrano ne' notizie ne' indiscrezioni. E mentre Prodi assicura di seguire la vicenda ''minuto per minuto'', si mobilita anche Abu Omar che lancia un appello ai Taleban, in un'intervista che andrà in onda su Sky Tg24, per il rilascio dell'inviato di Repubblica

La parola d'ordine oggi, ancor piu' che ieri, e' riservatezza, e sul lavoro della diplomazia e dell'intelligence italiani per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo non filtrano ne' notizie ne' indiscrezioni. E mentre Prodi assicura di seguire la vicenda ''minuto per minuto'', si mobilita anche Abu Omar che lancia un appello ai Taleban, in un'intervista che andrà in onda su Sky Tg24, per il rilascio dell'inviato di Repubblica

Dopo che ieri erano finalmente giunte alla Farnesina e agli 007 impegnati sul campo la ''prova'' che Mastrogiacomo e' vivo e ''indicazioni attendibili sugli autori del sequestro'', ora si apre la delicata fase della trattativa. E su questo fronte il silenzio e' assoluto. Non parla a Roma la Farnesina. Non parla a Kabul l'ambasciatore d'Italia Ettore Sequi. Non si fa vivo neppure il capo talebano Dadullah, nelle cui mani (ma non c'e' nessuna certezza), dovrebbe trovarsi Mastrogiacomo. Ma i canali ci sono e il presidente del Consiglio Romano Prodi assicura:''Seguiamo non ora per ora ma minuto per minuto tutti gli aspetti della vicenda''. E sottolinea: ''con la serieta' e la discrezione che occorre in questi casi''. Anche per il leader dei Ds Piero Fassino ''non e' utile aprire un dibattito su una vicenda cosi' delicata'', che ribadisce ''il governo sta facendo tutto quello che e' necessario attivando canali e contatti in ogni direzione'', anche se ''non esistono conferme dalla Farnesina su nessuna richiesta di trattativa''. Il sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi si augura che il giornalista ''possa essere restituito ai suoi cari senza condizione alcuna'' e torna sulla presenza militare italiana in Afghanistan e sul decreto di rifinanziamento della missione che deve essere approvato a fine mese al Senato. Craxi auspica che il Senato della Repubblica ''mantenga fermi gli impegni assunti a livello internazionale evitando di screditare il nostro Paese dinanzi all' insieme della comunita' internazionale che attende dall'Italia un atteggiamento fermo, autorevole e responsabile''. In una lettera aperta pubblicata dal Tempo il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga lancia un appello ai taleban: ''liberate Mastrogiacomo, questo governo vi e' amico'', scrive Cossiga nella missiva che, tradotta in pasthun e arabo, sara' trasmessa da Al Jazeera e da altre stazioni radiotelevisive arabe e della resistenza afghana. Quanto i sequestratori che si nascondono insieme all'ostaggio nel sud dell'Afghanistan, probabilmente nella provincia di Helmand, siano sensibili agli appelli e ai messaggi che giungono dall'Italia, non e' dato sapere. Come pure rimane poco chiara l'attendibilita' dell'ultimatum lanciato ieri dal temutissimo Dadullah: via l'Italia dall'Afghanistan, con una data fissata entro sette giorni o lo uccideremo. Non si conoscono, ovviamente, quei ''canali stabiliti'' di cui ha parlato ieri la Farnesina. Ma certamente nell'Afghanistan frammentato dei Signori della guerra e dei capi tribali - si sussurra a Kabul - entrambi possono essere un ottimo veicolo di comunicazione. E dall' Italia arriva ai ''Fratelli talebani'' anche il messaggio dell'ex imam di Milano Abu Omar che chiede: ''lasciate libero il giornalista italiano, non appena viene accertato che egli non e' una spia'' in nome del fatto che il popolo italiano ha aperto il suo cuore a me ed ai musulmani residenti in Italia ed.... e' contro la partecipazione del suo governo all'invasione dell' Iraq e dell' Afghanistan''. Il mullah Dadullah, confermano molte fonti, e' attento ai contatti con i media. E i taleban amano comunicare con video e messaggi. Sono probabilmente arrivate anche laggiu', verso il confine col Pakistan, le immagini del campionato italiano di serie A: in tutti gli stadi i calciatori sono scesi in campo indossando una maglietta bianca con una scritta semplice: ''Liberateli''. (ANSA)

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