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Un momento della manifestazione al Circo Massimo del 2020 (Foto: ImagoEconomica)
Sentenze 25 Giu 2024

Scontri al Circo Massimo nel 2020, sette condanne e due rinvii a giudizio

Il gup della Capitale ha emesso in rito abbreviato pene tra gli 11 mesi e i 3 anni e quattro mesi. Tre le assoluzioni. La Fnsi, assistita dall'avvocato Giulio Vasaturo, si è costituita parte civile. Il presidente Di Trapani, presente in aula: «Violenza squadrista non poteva restare impunita».

Sette condanne, due rinvii a giudizio e tre assoluzioni per gli scontri del 6 giugno 2020, al Circo Massimo a Roma, durante una manifestazione contro le misure del governo nella gestione dell'emergenza Covid. Il gup della Capitale ha emesso in rito abbreviato pene tra gli 11 mesi e i 3 anni e quattro mesi. Fra i rinviati a giudizio c'è anche Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, già condannato in abbreviato per l'assalto alla Cgil.

Nel procedimento si è costituita parte civile la Fnsi e un giornalista freelance il quale durante gli scontri venne ferito, riportando una prognosi di oltre 20 giorni.

Gli imputati, tra i 49 e i 22 anni, erano accusati a vario titolo di violenza privata, adunata sediziosa, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Secondo l'accusa contenuta nel capo di imputazione, durante una manifestazione indetta dal gruppo «denominato Ragazzi d'Italia, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso» gli imputati hanno preso «parte ad una radunata sediziosa di circa 300 persone armate di bastoni, cinghie, bombe carta e altri oggetti contundenti, nel corso della quale dapprima costringevano i giornalisti ad allontanarsi impedendogli di esercitare il diritto di cronaca e successivamente aggredivano il personale di servizio di ordine pubblico» con lancio di «petardi, fumogeni e bombe carta».

Alla lettura della sentenza oggi (martedì 25 giugno 2024, ndr) era presente il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani. «La condanna dei responsabili dell'aggressione durante la manifestazione no vax al Circo Massimo ai danni di alcuni giornalisti è un fatto positivo. Una violenza squadrista che non poteva restare impunita. Sono soddisfatto anche per il pieno riconoscimento del ruolo della Fnsi come parte civile - ha detto Di Trapani uscendo dal tribunale - perché conferma l'impegno del sindacato dei giornalisti al fianco dei cronisti vittime di minacce e di violenze, oltre che più in generale del diritto dei cittadini a essere informati. Un ringraziamento all'avvocato della Fnsi Giulio Vasaturo che ancora una volta ha contribuito a riaffermare il valore dell'art.21 della Costituzione». (Adnkronos)

@fnsisocial

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