Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche esprime sorpresa e sconcerto per la decisione della Società Beta Spa di cessare, dopo 35 anni, l’attività di Tvrs, una delle principali e storiche emittenti televisive della regione. In un momento di profonda crisi dell’intero sistema informativo italiano, l’annuncio della Beta Spa assume contorni particolarmente gravi e soprattutto oscuri. L’Azienda ha fatto cioè prevalere logiche speculative e di profitto, senza tenere in alcun conto il destino dei propri dipendenti che, in quasi quattro decenni, hanno accettato condizioni di lavoro e livelli retributivi ai minimi salariali, spesso ai limiti dello sfruttamento.
La decisione della Beta Spa è inaccettabile anche perché in tutti questi anni Tvrs ha beneficiato di contributi pubblici e ha avuto finanziamenti dagli Enti locali attraverso la stipula di convenzioni. Gli stessi bilanci presentati dalla Società non giustificherebbero una scelta così drastica. La volontà di cessare l’attività e di licenziare tutti i dipendenti sembra nascondere ipotesi molto diverse dalle paventate difficoltà economiche.
Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti esprime preoccupazione per il futuro dell’emittente ed esprime vicinanza e solidarietà ai giornalisti e agli altri lavoratori. Invita le autorità a vigilare affinché le frequenze (vero patrimonio di una emittente) restino in mano alla Società che dovrà preparare i contenuti.
Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche teme che i proprietari di Beta Spa vogliano, in realtà, separare strutturalmente e gestionalmente chi produce i contenuti (cioè i giornalisti e i tecnici) da chi li mette in onda. L’obiettivo, insomma, è quello di marginalizzare il ruolo della redazione, limitarne l’autonomia e condizionarne i comportamenti. L’Ordine dei giornalisti delle Marche sarà a fianco dei colleghi di Tvrs per ogni iniziativa che abbia come obiettivo la salvaguardia di una Testata giornalistica, la difesa dell’autonomia professionale della Redazione e la tutela delle norme etiche e deontologiche come garanzia irrinunciabile per una corretta informazione.