“La Giunta della Fnsi, riunita con i rappresentanti delle Associazioni Regionali di Stampa, ha esaminato la proposta della Segreteria di attuare una o più giornate di sciopero generale dei giornalisti delle aziende che applicano il contratto Fieg, prima delle elezioni politiche del 9 aprile prossimo. La Giunta si riunirà nuovamente nei prossimi giorni per le determinazioni conseguenti,
che saranno anche sottoposte alla discussione nella Conferenza Nazionale dei Comitati e dei fiduciari di redazione fissata per venerdì 17 marzo al Jolly Hotel Villa Carpegna, via Pio IV, 6 a Roma. L’assemblea è convocata insieme alla Commissione Contratto Fnsi-Fieg, agli esecutivi delle Associazioni Regionali di Stampa, ai sindacati di base e ai gruppi di specializzazione. Sono stati invitati anche i gruppi dirigenti dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dell’Inpgi, della Casagit e del Fondo di Previdenza Complementare. La Giunta del Sindacato dei Giornalisti giudica gravissimo e senza precedenti il comportamento della Federazione degli Editori e delle singole imprese che hanno messo in campo misure sempre più pesanti per cancellare il diritto dei giornalisti alla contrattazione, la dignità della categoria intera, sia dei colleghi con rapporto di lavoro dipendente sia autonomo, le regole della professione e quelle che garantiscono il ruolo del Sindacato a livello nazionale, territoriale e aziendale. I giornalisti italiani hanno compreso che gli editori intendono avere mano libera nella gestione del mercato del lavoro e dell’accesso alla professione e rivendicano il potere di subordinare l’informazione ai loro interessi, certi di poter contare sul sostegno di buona parte dei direttori responsabili. Per queste ragioni la Giunta della Fnsi ritiene fondamentale l’appuntamento del 17 marzo che dovrà valutare l’azione del Sindacato e le linee della mobilitazione. La Fnsi ha fatto la scelta di collocare al centro della vertenza contrattuale le regole per garantire dignità al lavoro autonomo e precario, il diritto a garantire l’indipendenza dei singoli giornalisti nell’ambito del rispetto del lavoro delle redazioni contro misure estreme e non contrattate della flessibilità, la difesa del sistema retributivo e previdenziale dei giornalisti, contro ogni tentativo di ricattare i quadri della categoria con la minaccia della licenziabilità. Molto grave è inoltre il tentativo di far saltare i conti dell’Inpgi, per ridurre le pensioni e far commissariare un istituto sano che la categoria si autofinanzia. Queste infatti sarebbero le conseguenze di una mancata approvazione della riforma dell’Inpgi varata dall’Istituto d’intesa con il Sindacato e approvata persino dalla stessa Fieg, che ora si è rimangiata la parola per un’inammissibile ritorsione nei confronti della battaglia contrattuale dei giornalisti.”