L'assemblea dei lavoratori dell'emittente televisiva regionale Sardegna Uno ha affidato alle rappresentanze sindacali di giornalisti, tecnici e amministrativi cinque giornate di sciopero per ottenere il pagamento delle mensilità arretrate. La decisione è stata assunta dopo l'incontro dei sindacati con l'editore Giorgio Mazzella, imprenditore del settore turistico che è anche presidente della Banca di Credito sardo (gruppo Intesa).
In un comunicato congiunto il comitato di redazione, l'associazione della Stampa sarda e le Rsu di Slc-Cgil e Uilcom-Uil, ricordano come grazie al contratto di solidarietà siglato nel febbraio scorso l'azienda "con il sacrificio dei lavoratori" abbia già beneficiato di un "considerevole risparmio" sulle retribuzioni.
"Sardegna Uno, con il sostegno delle organizzazioni sindacali ha, inoltre, già ottenuto, la possibilità di accedere alla formazione professionale, la prospettiva di ulteriori risparmi sul costo del lavoro, mentre l'amministrazione regionale negli ultimi mesi ha destinato all'emittente ingenti risorse per la pubblicità istituzionale", si legge nel comunicato congiunto. "Nonostante ciò, l'azienda non fa fronte ai suoi impegni con i dipendenti e giustifica lo stato di insolvenza con la mancata erogazione delle risorse statali destinate alle televisioni private (circa due milioni di euro). Per il recupero crediti, l'editore indica un'unica soluzione: l'intervento diretto della Fnsi, dei giornalisti e delle rappresentanze sindacali dei tecnici.
Questo è inaccettabile. Lavoratori e sindacati chiedono l'immediato pagamento delle mensilità arretrate e proclamano una prima giornata di sciopero. Data e modalità dell'astensione dal lavoro saranno comunicate nelle prossime ore". (CAGLIARI, 3 OTTOBRE - AGI)