«Trentacinque anni fa un vile agguato mafioso strappò Mauro Rostagno all'affetto della figlia, dei familiari, degli amici e di quanti con lui condivisero l'impegno sociale e le battaglie contro l'oppressione criminale. A loro, anzitutto, esprimo i sensi della vicinanza e della solidarietà della Repubblica». Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio.
«La mafia - prosegue - decise di uccidere Rostagno, giornalista nella provincia di Trapani, per la sua attività di denuncia di reti affaristiche e di trame organizzate dalle cosche. I capi mafiosi avevano adottato una strategia terroristica che colpì barbaramente magistrati, uomini delle Istituzioni e delle forze dell'ordine, con l'intento di annientare la libertà di cittadini e comunità. La società ha reagito. Le Istituzioni democratiche hanno dimostrato che è possibile combattere e sconfiggere le mafie. I giovani hanno compreso ciò che Rostagno ripeteva: "La mafia è la negazione della vita". Ricordare il suo assassinio richiama al dovere di continuare, in ogni ambito della vita sociale, nell'impegno per la libertà dalle mafie e per lo sviluppo civile delle nostre comunità». (Ansa, 26 settembre 2023)