"La nostra regione è pronta per il Giubileo straordinario? Le sue telecamere sicuramente no": questo il messaggio provocatorio che Cgil, Cisl, UIL e Stampa Romana hanno lanciato congiuntamente oggi durante una conferenza stampa presso la sede del sindacato dei giornalisti del Lazio a Roma.
Al centro dell'incontro la crisi dell'informazione locale, sempre più devastata
da politiche editoriali spregiudicate e da un'informazione sempre meno libera e
autonoma.
"E' inutile proseguire sulla strada dei comunicati di solidarietà che le
istituzioni fanno piovere in automatico nei momenti cruciali - dichiarano i
segretari Claudio Di Berardino, Andrea Cuccello, Pierpaolo Bombardieri e
Lazzaro Pappagallo - servono leggi, finanziamenti pubblici ad hoc e interventi
privati responsabili, non coccodrilli da riesumare dai cassetti".
"I licenziamenti e gli esuberi a T9 ed Extra Tv, le situazioni drammatiche
di Teleroma 56, Roma Uno e Lazio Tv - recitava la nota con cui
l'Assostampa presentava ieri l'appuntamento di questa mattina - rappresentano
solo alcune delle enormi difficoltà che stanno attraversando le testate di
informazione regionale del nostro territorio".
Questa crisi ha radici lontane: tra il 2008 e il 2012 i ricavi complessivi del
settore dell’emittenza televisiva locale nel Lazio sono scesi da 52 milioni di
euro a 41 milioni, con una riduzione media superiore al 20 per cento. "E'
il momento di dire basta all'agonia dell’informazione, che poi si traduce in
minor libertà di stampa", dicono i sindalisti riuniti in Piazza della
Torretta.
"Ci chiediamo - prosegue la provocazione - se i rappresentanti
istituzionali, in primis la Regione, possano essere contenti di non avere più
giornalisti e cameraman alle loro conferenze stampa. Le emittenti locali sono
sempre più alla deriva: negli ultimi quattro anni si è perso almeno il 50% dei
posti di lavoro e si aprono nuove procedure di licenziamento e solidarietà.
Potrebbe anche andar bene l'ultima proposta di legge regionale sull'editoria,
ma servono i finanziamenti. Altrimenti rischia di diventare l'ennesima scatola
vuota".
"Il rischio - chiosa quindi il comunicato congiunto - è non raccogliere le
opportunità anche informative che arrivano sul nostro territorio, a partire dal
Giubileo di papa Francesco".