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Internazionale 05 Nov 2007

Riviste in crisi, Newsweek “taglia” 500 mila copie

Secondo indiscrezioni non smentite, Newsweek sta per annunciare la riduzione di 500.000 copie della diffusione garantita agli inserzionisti, che scenderebbe quindi da 3,1 a 2,6 milioni di copie.

Secondo indiscrezioni non smentite, Newsweek sta per annunciare la riduzione di 500.000 copie della diffusione garantita agli inserzionisti, che scenderebbe quindi da 3,1 a 2,6 milioni di copie.

Si tratta di una riduzione della tiratura del 16%, una delle maggiori annunciate negli ultimi anni dalle riviste Usa, che in molti casi hanno dovuto ritoccare verso il basso i dati sulla circolazione garantita alle agenzie pubblicitarie. Il fenomeno ha riguardato testate come Playboy e Reader's Digest, Star e BusinessWeek. La decisione di Newsweek è però guardata con particolare attenzione, perché viene messa a confronto con quella analoga del Time, il rivale di sempre, che ha ridotto la sua base di copie vendute da 4 milioni a 3,25 milioni di copie all’inizio dell’anno. E’ anche uno dei primi annunci ufficiali importanti del nuovo management di Newsweek, che ha nominato un ex executive della Viacom, Thomas E. Ascheim, come ceo e promosso Gregory Osberg a presidente. I motivi della decisione, dicono fonti interne, sono l’aumento dei costi di spedizione e di altre spese, ma anche la migrazione dei lettori verso Internet. Il brand è ancora forte, perché simbolo di giornalismo credibile, basato sui fatti, ma cambia il modo in cui il contenuto viene trasmesso, dicono gli esperti. (9Colonne)

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