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Fnsi 06 Set 2002

Riforma del sistema delle comunicazioni: le preoccupazioni e gli interrogativi della Fnsi

Riforma del sistema delle comunicazioni: le preoccupazioni e gli interrogativi della Fnsi

Riforma del sistema delle comunicazioni: le preoccupazioni e gli interrogativi della Fnsi

La Fnsi comunica: “Le notizie relative alla Riforma del sistema delle comunicazioni, messa a punto dal Ministro Gasparri e presentata al Consiglio dei Ministri, suscitano molti interrogativi e preoccupazioni nel sindacato dei giornalisti. In attesa di una valutazione approfondita del testo che sarà presentato in Parlamento, può essere sottolineata innanzitutto la coincidenza tra il possibile varo delle norme ipotizzate con le previste decisioni della Corte Costituzionale che si appresta a esaminare alcuni aspetti della vecchia legge Maccanico riguardanti Rete4 e la pubblicità della Terza Rete Rai. Se fossero confermate le indiscrezioni, le norme antitrust dell’attuale legislazione verrebbero completamente stravolte lasciando di fatto inalterata la posizione dominante del competitore del servizio pubblico. Ridurre al 20% il limite antitrust ma estenderlo a tutte le risorse della comunicazione e della pubblicità, compreso il canone Rai, rappresenta infatti, un limite molto ampio che consente al soggetto privato margini di manovra che vanno verificati, mentre il servizio pubblico deve fare i conti con le risorse sommate di canone e pubblicità rischiando di esserne svantaggiato. La stessa abolizione del limite antitrust del 30% dei singoli settori determina di fatto la possibilità teorica di realizzare in Italia un oligopolio di non più di cinque soggetti ampliando di molto la possibilità di concentrazione, anche trasversale. Nella carta stampata, sempre teoricamente, un singolo soggetto potrebbe diventare proprietario di più del 50% dei quotidiani se questa quota risultasse inferiore al 20% delle risorse complessive. Naturalmente, per verificare le norme ipotizzate bisognerebbe realizzare calcoli precisi in un settore allargato per il quale non si dispone invece di dati certi, come per quanto riguarda l’On line e le altre forme della nuova informazione. Per questo occorrerebbe comunque una lunga fase di lavoro istruttorio da parte dell’Autorità delle Comunicazioni durante il quale sarebbe necessario evitare che si determinassero condizioni di monopolio. La Corte avrebbe quindi ogni ragione di emettere a fine mese la sentenza prevista. Quanto alla Rai, andrebbe chiarito se la norma che riguarda la nomina di nove componenti del Consiglio di Amministrazione da parte degli azionisti si tradurrebbe in un semplice trasferimento dai Presidenti delle Camere al Governo, e in particolare al Tesoro, delle nomina stessa. In questo caso sarebbe ancora più forte il controllo “politico” della Rai, mentre il Sindacato ha più volte chiesto il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile per impedire la logica dello spoil system. In questo ambito va chiarito il senso della ipotesi di fare della Rai, o comunque di pezzi del Servizio Pubblico, una public company a partecipazione diffusa. Una ipotesi interessante ma da verificare nella sua realizzazione. L’ipotesi della Riforma delle Comunicazioni sarà comunque esaminata dalla Giunta della Federazione Nazionale della Stampa la cui prima riunione dopo le ferie estive è fissata per mercoledi prossimo 11 settembre.”

@fnsisocial

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