Davanti alla commissione Lavoro della Camera la Fnsi ha ribadito oggi la disponibilita' a riaprire la trattativa ''senza pregiudiziali'', e domani al consiglio nazionale porra' la questione di un ''patto generazionale'' che metta fine ai ''due giornalismi'', quello dei contrattualizzati e quelli dei precari, che esiste oggi in Italia
Mentre, secondo quanto riporta la stessa Fnsi, davanti alla Commissione sarebbe venuta dalla Fieg una ''posizione gravissima'' sul contratto nazionale e la richiesta ''dell'abolizione dell'Ordine dei giornalisti''. Lo dice Paolo Serventi Longhi, segretario nazionale della Fnsi al termine dell'audizione che ha visto prima i rappresentanti degli editori, poi quelli del sindacato dei giornalisti, ascoltati dalla stessa commissione in merito al rinnovo del contratto nazionale, che vede le due parti ancora contrapposte. Al termine dell'audizione Fieg, il presidente Boris Biancheri, si e' limitato a dire che nulla era cambiato e che i tempi per l'apertura di un tavolo sembravano ancora lunghi. Paolo Serventi Longhi, invece, da parte sua, riportando quanto ascoltato nelle domande dei parlamentari, ha spiegato che ''la Fieg avrebbe detto che se non si rinnova il contratto nazionale si elimina il primo livello di contrattazione e si passa alla contrattazione aziendale, non escludendo quella individuale''. Per il segretario Fnsi, ''la seconda cosa molto grave sarebbe quella di individuare tra le soluzioni ai problemi dei giornalisti quella dell'abolizione dell'Ordine dei giornalisti''. ''Ci sembrano entrambe - ha spiegato ancora Serventi - posizioni gravissime, lesive delle stesse leggi sulla contrattazione e di quella professionale. Ne verificheremo la fondatezza nei prossimi giorni. Noi intanto - ha aggiunto - abbiamo ribadito la disponibilita' ad aprire subito una trattativa senza pregiudiziali su punti come la flessibilita', la multimedialita' e sul nostro lavoro giornalistico. Ma abbiamo chiesto che la Fieg la faccia finita con le mistificazioni sulle dimensioni del fenomeno del precariato giornalistico. E' questo il problema centrale - ha detto ancora il segretario - perche' accanto ai circa 16 mila giornalisti con un contratto a tempo indeterminato, ci sono non poche centinaia ma decine di migliaia di professionisti, pubblicisti o non iscritti all'albo che vivono di giornalismo in condizioni insostenibili e che rappresentano il futuro della categoria''. Per tutto questo, il segretario spiega che ''domani intanto, al Consiglio nazionale, diremo che occorre un patto generazionale e leggi adeguate per superare questa esistenza di due giornalismi. Bisogna trovare forme di tutela previdenziale, sanitaria, contributiva per questi colleghi''. (ANSA)