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Emittenza locale 01 Dic 2013

“Rete Kalabria”: raggiunto l’accordo tra Fnsi e Pubbliemme Ritiro licenziamenti e applicazione contratto Aeranti Corallo

Manca solo il burocratico suggello della firma, ma la vertenza “Rete Kalabria” può considerarsi già chiusa nel migliore dei modi: con il ritiro di tutti i licenziamenti, la regolarizzazione di tutte le posizioni contrattuali attraverso l’applicazione, a tempo indeterminato, del contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Aeranti Corallo a tutti e cinque giornalisti (4 full-time e 1 part-time per propria scelta), la corresponsione del 60 percento delle spettanze arretrate relative alla passata gestione dell’emittente televisiva vibonese.

Manca solo il burocratico suggello della firma, ma la vertenza “Rete Kalabria” può considerarsi già chiusa nel migliore dei modi: con il ritiro di tutti i licenziamenti, la regolarizzazione di tutte le posizioni contrattuali attraverso l’applicazione, a tempo indeterminato, del contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Aeranti Corallo a tutti e cinque giornalisti (4 full-time e 1 part-time per propria scelta), la corresponsione del 60 percento delle spettanze arretrate relative alla passata gestione dell’emittente televisiva vibonese.

L’ultimo atto della vertenza, aperta il 21 ottobre scorso dall’assemblea di redazione e dal Sindacato Giornalisti della Calabria, si è consumato ieri sera, poco dopo la conclusione della manifestazione pubblica organizzata dalla Fnsi nell’Auditorium dello Spirito Santo di Vibo Valentia.
Un’iniziativa che, nonostante l’inclemenza del tempo, ha registrato la partecipazione di diverse centinaia di cittadini, ma soprattutto l’adesione bipartisan di tutte le forze politiche e sindacali, di parlamentari, sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali, delle associazioni culturali e professionali, di studenti e insegnanti, tutti convinti che la vicenda di “Rete Kalabria” è assurta a “vertenza simbolo” per l’intero mondo del lavoro.
In serata, infatti, il direttore amministrativo della Prefettura di Vibo Valentia, Sergio Raimondo, ha comunicato al vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, ancora riunito con i giornalisti, l’accettazione da parte dell’editore della “Pubbliemme”, Domenico Maduli, della proposta di mediazione scaturita al termine della lunga trattativa che, venerdì scorso, su iniziativa del prefetto Giovanni Bruno, ha inchiodato le parti sociali a Palazzo del Governo dalle ore 11 alle ore 21.
Il prefetto Bruno, giornalista pubblicista e grande esperto del settore radio-televisivo (ha ricoperto importanti incarichi al Ministero delle Comunicazioni) aveva, infatti, immediatamente accolto la richiesta di intervento per la convocazione di un tavolo di confronto avanzata dal vicesegretario Fnsi, Carlo Parisi, e dal fiduciario di redazione di “Rete Kalabria”, Cristina Iannuzzi.
Sul fondamentale ruolo del tavolo prefettizio convergono, infatti, i positivi giudizi ed i ringraziamenti di entrambe le parti, espressi da Carlo Parisi e Domenico Maduli, che già, nella prima mattinata di ieri, poco prima dell’inizio della manifestazione pubblica, si erano sentiti telefonicamente, accorciando le distanze dalla conclusione di una vertenza che rappresenta una vittoria di tutti: dei giornalisti (il direttore Mimmo Famularo ed i redattori Alessio Bompasso, Loredana Colloca, Tonino Fortuna e Cristina Iannuzzi) che, finalmente, potranno tornare a lavorare con un regolare contratto di lavoro giornalistico a tempo indeterminato che li ripagherà ampiamente del taglio del 40% degli arretrati. Dei cittadini della provincia di Vibo Valentia, che potranno continuare ad avere l’informazione libera, obiettiva e professionale che unanimamente viene riconosciuta a “Rete Kalabria” grazie al lavoro dei cinque giornalisti. Del Sindacato Giornalisti della Calabria, della Fnsi e dell’Inpgi e, di conseguenza, dell’associazione degli editori dell’emittenza radiotelevisiva locale Aeranti-Corallo (cui “Rete Kalabria” à associata), che salutano, con soddisfazione, l’incremento di contratti Fnsi-Aeranti Corallo (passati da 1 a 5). Dell’editore Domenico Maduli (coadiuvato nel Cda dai soci Maria Grazia Falduto e Francesco Brogna, assistiti dall’avv. Rosa Sabrina Caglioti) che, come più volte sottolineato nel corso della riunione prefettizia, “non ha messo mai in dubbio la qualità del lavoro dei cinque giornalisti”, ma dal 20 settembre scorso, data di acquisizione dell’azienda dopo una trattativa durata diversi mesi, si è “ritrovato a fare i conti con il massiccio indebitamento contratto dalla precedente proprietà che, senza il suo intervento, avrebbe portato alla chiusura dell’azienda”.
Con la definizione dell’accordo che salvaguarda il livello qualitativo del prodotto giornalistico, l’editore Domenico Maduli ha, inoltre, dimostrato grande capacità imprenditoriale, a testimonianza che è soprattutto in periodi di crisi che bisogna investire nella qualità e nella professionalità del prodotto. La politica dei tagli, non supportata da adeguati piani di rilancio, rappresenta, infatti, un mero prolungamento dell’agonia che precede la chiusura di un’attività. Maduli, invece, al tavolo prefettizio ha dichiarato di voler risanare e rilanciare “Rete Kalabria”, credendo pienamente nelle potenzialità dell’emittente.
Un ruolo importante nella vertenza lo ha giocato, inoltre, l’unanime appoggio alla trattativa, condotta dal sindacato dei giornalisti, di Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl (al tavolo prefettizio con i rispettivi segretari provinciali, Luigi De Nardo, Sergio Pititto, Luciano Prestia, Filippo Curtosi e Francesco Ranieli, ai quali si è aggiunto all’assemblea il segretario nazionale della Cisal, Francesco Cavallaro), a dimostrazione che l’unità del fronte sindacale è fondamentale nella lotta per l’affermazione dei diritti dei lavoratori, e dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, con il presidente regionale Giuseppe Soluri, che con entusiasmo ha accettato di affiancare il sindacato ed i giornalisti al tavolo prefettizio assieme al consigliere nazionale Andrea Musmeci ed all’avv. Mariagrazia Mammì dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria.
Lo “scatto di dignità in difesa dell’informazione” sollecitato dal Sindacato Giornalisti della Calabria e dalla Federazione Nazionale della Stampa ha, dunque, dato i suoi frutti.
La battaglia per l’affermazione del diritto e della qualità del lavoro, della libertà di stampa e del rispetto dei principi costituzionali della nostra democrazia, non hanno colore o bandiera, come ha dimostrato la semplice scenografia volutamente allestita all’Auditorium dello Spirito Santo di Vibo Valentia, un cartello bianco con una scritta, a mano, rossa: “Uno scatto di dignità in difesa dell’informazione”. Su un palco con cinque sedie, occupate da Carlo Parisi e dai cinque giornalisti di “Rete Kalabria”. Pochi fronzoli, nessuna scaletta, ma microfono aperto a tutti, senza distinzione alcuna. Voce, dunque, a chi ne ha fatto richiesta.
La manifestazione, condotta da Mimmo Famularo, dopo l’introduzione di Carlo Parisi, ha visto susseguirsi sul palco parlamentari, amministratori locali, giornalisti, sindacalisti, rappresentanti del mondo della scuola, dell’associazionismo, delle professioni e della chiesa che, in questa vertenza, ha visto subito impegnato anche il vescovo-giornalista di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo. Una vittoria di tutti, una vittoria per tutti. Una vertenza che deve indurre tutti seriamente a riflettere. I datori di lavoro poco illuminati, che pensano di poter gestire le aziende da padroni delle ferriere ed i lavoratori che non devono mai cadere nella trappola di quanti, sfruttando ed agitando lo spettro del bisogno, tentano di ridurli in uno stato di schiavitù. Da http://www.giornalisticalabria.it

 

RETE KALABRIA: AVETE SCIOPERATO? LICENZIATI IN TRONCO
FNSI: INACCETTABILE E FORSE ADDIRITTURA DECISIONE FUORI LEGGE

I giornalisti di Rete Kalabria sono stati licenziati in tronco per aver “osato” rivendicare il pagamento delle otto mensilità non corrisposte ed aver rifiutato la “proposta” dell’editore, Pubbliemme srl, che pretendeva il quasi totale azzeramento del debito in cambio di una non precisata regolarizzazione delle posizioni ed il rispetto del contratto nazionale di lavoro giornalistico, da farsi, comunque, non contestualmente alla rinuncia delle spettanze arretrate.
“Una proposta indecente – denuncia Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria – aggravata dai metodi usati dal Gruppo Pubbliemme che, dopo aver acquisito, nel settembre scorso, l’emittente televisiva di Vibo Valentia, non solo non ha provveduto a pagare le mensilità correnti, aggravando le difficoltà economiche dei cinque redattori, ma pretendeva di ‘risolvere’ tutto a proprio modo, ma soprattutto ‘tenendo lontano il sindacato’ dalla propria azienda”.
“Condizioni”, naturalmente, respinte al mittente dai cinque giornalisti (il direttore Mimmo Famularo e i redattori Alessio Bompasso, Loredana Colloca, Cristina Iannuzzi e Tonino Fortuna) che, anzi, il 18 novembre scorso, alla presenza del vicesegretario Fnsi, Carlo Parisi, si sono riuniti in assemblea eleggendo Cristina Iannuzzi fiduciario di redazione, proclamando lo stato di agitazione immediato ed affidando alla rappresentanza sindacale un pacchetto di dieci giornate di sciopero da utilizzare nel caso in cui la società editrice Pubbliemme srl, presieduta da Domenico Maduli, non avesse provveduto a corrispondere, entro 48 ore, le ultime due mensilità e non si fosse impegnata a saldare, entro dieci giorni, tutte le spettanze arretrate ed a regolarizzare le posizioni di tutti i giornalisti. Trascorso, inutilmente, il termine fissato dall’assemblea, sono state proclamate ed effettuale le prime tre giornate di sciopero annunciate dal fiduciario di redazione 
in apertura del telegiornale.
“Nello scusarsi con i telespettatori, per questo disagio”, Cristina Iannuzzi, delegata dall’Assemblea di redazione di “Rete Kalabria”, ha infatti sottolineato che “la decisione di scioperare è finalizzata alla tutela della dignità umana e professionale dei giornalisti e, a garanzia degli utenti, al rispetto della libertà di stampa e della qualità dell’informazione, condizioni essenziali per non essere costretti a subire l’umiliazione di dover lavorare in condizioni di sfruttamento e ricatto”.
Venerdì scorso, con una lettera sottoscritta da Carlo Parisi e Cristina Iannuzzi, l’Assemblea di redazione di Rete Kalabria e il Sindacato Giornalisti della Calabria si erano rivolti al Prefetto di Vibo Valentia per chiedere il suo “autorevole intervento per l’urgente convocazione, presso l’Ufficio Territoriale del Governo, di un tavolo di confronto, alla presenza di tutte le parti in causa, per discutere della vertenza in corso tra i 5 giornalisti dell’emittente televisiva e la società editrice Pubbliemme srl”. Richiesta prontamente accolta dal prefetto Giovanni Bruno, che ieri sera aveva convocato le parti per venerdì prossimo, alle ore 11, al Palazzo del Governo.
Oggi, invece, in spregio ai più elementari diritti, ma soprattutto al buonsenso, ai giornalisti è stata recapitata dall’editore la seguente lettera: “Con la presente le comunico ufficialmente l’intenzione di risolvere il rapporto di lavoro, intercorrente con il sottoscritto, in termini immediati e per giusta causa ai sensi dell’art. 2119 del codice civile. Tale decisione in quanto a causa del suo comportamento lesivo e denigratorio della mia immagine professionale ed imprenditoriale, nonostante la mia disponibilità a definire bonariamente la questione per come anche dal sottoscritto dichiarato con il comunicato stampa del 22/11/2013 si è interrotto il rapporto fiduciario in essere in maniera tale da non consentire la prosecuzione del rapporto neanche in termini provvisori. Il licenziamento ha effetto immediato, la invito pertanto a ritirare i suoi effetti personali”.
Nel richiamato comunicato l’editore informava i giornalisti che “ad alcuni lavoratori e precisamente più della metà sono stati già elargiti degli acconti sulla maggiore somma”. Inutile dire, però, che a nessuno dei cinque giornalisti è stato mai corrisposto un solo centesimo.
Ai cinque giornalisti oggi, inoltre, è stato impedito di mandare in onda il telegiornale ed al rifiuto di lasciare la redazione, gli stessi giornalisti hanno chiesto l’intervento della Polizia di Stato, che ha verbalizzato la vicenda. Contestualmente il prefetto Domenico Bruno ha convocato immediatamente i giornalisti a Palazzo del Governo.
A questo punto, dunque, la vertenza assume risvolti giudiziari che contengono aspetti che vanno ben oltre l’impugnazione dei licenziamenti, già all’attenzione dell’avv. Mariagrazia Mammì dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria.
La vergognosa vicenda, oltre a registrare l’intervento del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, che ha assicurato la copertura del sindacato nazionale, ha scatenato l’indignata reazione dell’intera regione, facendo registrare una valanga di solidarietà ai cinque giornalisti in lotta, da parte del mondo politico, sindacale, ecclesiastico, dal mondo dell’associazionismo, ma soprattutto dei singoli cittadini che hanno sempre creduto e vogliono continuare a credere in un’informazione libera da ricatti e condizionamenti di ogni tipo.
“I cinque giornalisti di Rete Kalabria – sottolinea con forza Carlo Parisi – si sono resi protagonisti di quello scatto di dignità in difesa della professione che ogni giornalista, che intende definirsi tale, dovrebbe fare proprio, a garanzia della qualità dell’informazione, del rispetto dei lettori e della libertà di stampa. Uno scatto di dignità che assume una rilevanza ancora maggiore considerato il contesto sociale di una regione nella quale, ostentando ricchezza, c’è ancora chi pensa di poter gestire, con protervia e arroganza, la vita e il destino degli uomini liberi”. La lettera di licenziamento
Da http://www.giornalisticalabria.it/

FNSI: INACCETTABILE E FORSE ADDIRITTURA DECISIONE FUORI LEGGE

“E’ inaccettabile, e crediamo fuori legge, il licenziamento in tronco dei giornalisti di Rete Kalabria che hanno scioperato per rivendicare il pagamento di otto stipendi arretrati e che hanno rifiutato di azzerare quasi tutto il debito in cambio di una non precisata regolarizzazione delle loro posizioni da parte del nuovo editore, Publiemme srl. La Fnsi sostiene la giusta battaglia dei colleghi e del Sindacato dei giornalisti della Calabria. Il rispetto dei diritti del lavoro e soprattutto, prima ancora, della dignità delle persone che forniscono una leale prestazione per una informazione libera, è condizione primaria di legalità e di giustizia. La Fnsi è fiduciosa nella iniziativa del Prefetto di Vibo Valentia che ha convocato un tavolo di confronto per venerdì.
La gravità della brutale operazione dell’editore sarà, inoltre, immediatamente segnalata al viceministro delle Comunicazioni, Antonio Catricalà, e all’Agcom”.

SABATO MANIFESTAZIONE PUBBLICA A VIBO VALENTIA PER ESPRIMERE SOLIDARIETÀ AI CINQUE GIORNALISTI CACCIATI DA RETE KALABRIA
UNO SCATTO DI DIGNITÀ IN DIFESA DELL’INFORMAZIONE

Sabato 30 novembre 2013 - Vibo Valentia - manifestazione pubblica

"Uno scatto di dignità in difesa dell’informazione"

ore 10.30 Auditorium dello Spirito Santo - via Francesco Fiorentino (centro storico)

VIBO VALENTIA – “Uno scatto di dignità in difesa dell’informazione” è il titolo della manifestazione pubblica, promossa dal Sindacato Giornalisti della Calabria, in programma sabato, 30 novembre, alle ore 10.30, nell’Auditorium dello Spirito Santo, in via Francesco Fiorentino, nel centro storico di Vibo Valentia.
“L’iniziativa – spiega Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria – scaturisce dal licenziamento in tronco dei cinque giornalisti di Rete Kalabria, che, oltre al danno di non percepire lo stipendio da otto mesi, hanno dovuto subire la beffa di essere Leggi tutto…

Da http://www.giornalisticalabria.it/

APPELLO AI GIORNALISTI VIBONESI E ALL’ODG PER EVITARE EVENTUALI PROVOCATORI TENTATIVI DI “RIMPIAZARE” I COLLEGHI LICENZIATI

RETE KALABRIA: LA PREFETTURA NON LASCIA NULLA AL CASO

VIBO VALENTIA – Il prefetto di Vibo Valentia, Domenico Bruno, ha ricevuto, ieri sera a Palazzo del Governo, i cinque giornalisti di “Rete Kalabria” licenziati in tronco dall’editore Domenico Maduli dopo la proclamazione di dieci giornate di sciopero per il mancato pagamento degli stipendi, non percepiti da otto mesi.
Un comportamento, quello della “Pubbliemme”, aggravato dalla... Leggi tutto…

PIENA SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI. OGGI PIÙ CHE MAI OCCORRE FARE FRONTE COMUNE DI FRONTE AI “GIOCHI DI PRESTIGIO” DI CERTI EDITORI

SCONCERTO E INDIGNAZIONE DEL CDR DELLA “GAZZETTA DEL SUD”

MESSINA – Il Comitato di redazione della “Gazzetta del Sud” esprime la più ampia e convinta solidarietà al direttore Mimmo Famularo e agli altri colleghi di “Rete Kalabria” licenziati dall’editore per aver scioperato rivendicando il pagamento delle spettanze arretrate e l’applicazione del contratto nazionale.
Destano, in particolare, sconcerto e indignazione... Leggi tutto…

IL COMITATO DI REDAZIONE DEL QUOTIDIANO: “E’ UN DIRITTO DI TUTTI NOI AFFERMARE LA DIGNITÀ DEI LAVORATORI CALPESTATA DALL’EDITORE”

LA SOLIDARIETÀ DEL CDR DE “L’ORA DELLA CALABRIA”

RENDE (Cosenza) – L’assemblea dei giornalisti de “L’Ora della Calabria” manifesta solidarietà e vicinanza ai colleghi di Rete Kalabria ingiustamente licenziati in tronco in seguito al sacrosanto sciopero dichiarato dai 5 colleghi ed ormai indifferibile.
E’ un diritto di tutti noi affermare la dignità dei lavoratori calpestata dall’editore proprietario della... Leggi tutto…

Da http://www.giornalisticalabria.it/

SIDDI: INACCETTABILE, RETE KALABRIA DA 8 MESI SENZA STIPENDIO
"IL SINDACATO È VICINO, SOSTERRÀ TUTTE LE BATTAGLIE DEI COLLEGHI"

“Piena e attiva solidarietà ai colleghi di Rete Kalabria che da oggi hanno cominciato tre delle dieci giornate di sciopero per protestare contro il Gruppo Pubbliemme. Nonostante promesse continue l’editore sta lasciando i colleghi senza stipendio da ben otto mesi. Una situazione intollerabile che non può essere assolutamente accettata ancora a lungo. I colleghi sono ormai allo stremo e stanno lavorando in condizioni drammatiche anche in relazione alle difficoltà di un contesto sociale complesso. La Fnsi sosterrà tutte le azioni dei colleghi e del Sindacato dei giornalisti di Calabria affinché l’editore compia quei passi necessari per giungere alla definitiva soluzione delle spettanze pregresse, relative alla vecchia gestione, e di quelle degli ultimi due mesi di diretta responsabilità della Pubbliemme. Il Sindacato nazionale è vicino ai colleghi e li sosterrà in tutte le loro battaglie”.

 

RETE KALABRIA I COLLEGHI PROCLAMANO DIECI GIORNI DI SCIOPERO

“Non è tutto oro quello che luccica. A Rete Kalabria i giornalisti non ricevono lo stipendio da otto mesi e, nonostante le reiterate promesse, il Gruppo Pubbliemme, che ha acquisito l’emittente televisiva di Vibo Valentia nel settembre scorso, non ha neppure provveduto a saldare le mensilità correnti”.Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, denuncia la drammatica situazione in cui versano i cinque giornalisti dell’emittente vibonese che, nonostante il passaggio di proprietà, non hanno visto modificare la loro situazione creditoria nei confronti dell’azienda che, anzi, risulta aggravata dalla mancata corresponsione delle due ultime mensilità.
Dopo l’elezione di Cristina Iannuzzi a fiduciario di redazione, avvenuta lunedì scorso all’Hotel “501” di Vibo Valentia, l’Assemblea di redazione ha esaminato la situazione in oltre due ore di serrato dibattito, alla presenza di Carlo Parisi e dell’avv. Mariagrazia Mammì dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria, per fare il punto della situazione a quasi un mese di distanza dall’assemblea del 21 ottobre scorso e dall’incontro con i consiglieri d’amministrazione della Pubbliemme srl, Francesco Brogna e Maria Grazia Falduto, delegati dal presidente Domenico Maduli.
Nel corso dell’assemblea, presenti il fiduciario Cristina Iannuzzi, il direttore Mimmo Famularo ed i redattori Alessio Bompasso, Nunzia Loredana Colloca e Antonino Fortuna, è stata ribadita la pesante situazione debitoria pregressa che il nuovo editore si era impegnato ad azzerare procedendo, contestualmente, all’adeguamento e alla regolarizzazione delle posizioni contrattuali e, soprattutto, al pagamento della mensilità corrente.
Situazione, questa, che ha ulteriormente aggravato le difficoltà economiche dei giornalisti di “Rete Kalabria” che non riescono più a fronteggiare le inderogabili necessità familiari.
 I giornalisti, seriamente provati da una situazione non più procrastinabile, sottolineano che, nonostante gli immani sacrifici e lo spirito di abnegazione, l’azienda non è riuscita finora a rasserenare gli animi, anzi ha finito per esasperarli.
L’Assemblea dei giornalisti, pertanto, ha deciso all’unanimità di proclamare da subito lo stato di agitazione affidando al fiduciario di redazione un pacchetto di dieci giorni di sciopero da utilizzare nel caso in cui, entro 48 ore dalla notifica del verbale, non verranno corrisposte le ultime due mensilità (settembre e ottobre 2013) ed entro dieci giorni non si procederà all’azzeramento della situazione debitoria, all’adeguamento e alla regolarizzazione delle posizioni contrattuali.
Il vicesegretario della Fnsi, Carlo Parisi, ribadendo il “pieno sostegno sindacale e legale del sindacato dei giornalisti al fiduciario di redazione ed ai colleghi impegnati in questa drammatica vertenza, invita l’editore Domenico Maduli a provvedere immediatamente al pagamento delle spettanze correnti ed a definire in tempi brevissimi tutti gli aspetti relativi al saldo delle spettanze arretrate ed alla regolarizzazione di tutte le posizioni contrattuali”.
“In assenza di concrete risposte della Pubbliemme, – sottolineano, infatti, Carlo Parisi ed il fiduciario di redazione, Cristina Iannuzzi – causa il precipitare della situazione economica che attanaglia i giornalisti, saremo costretti a mettere in atto la deliberata protesta che prevede, appunto, la proclamazione delle prime dieci giornate di sciopero, le cui date e modalità di attuazione saranno rese note in tempi brevi”. Da http://www.giornalisticalabria.it/

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