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Internazionale 08 Mar 2007

Reporter pakistani: "Mastrogiacomo sta bene, in corso negoziati"

Notizie rassicuranti giungono dal Pakistan. Secondo Rahimullah Yousefzai, giornalista del quotidiano indipendente di Peshawar 'The News', Mastrogiacomo ''sta bene, non gli hanno fatto del male''

Notizie rassicuranti giungono dal Pakistan. Secondo Rahimullah Yousefzai, giornalista del quotidiano indipendente di Peshawar 'The News', Mastrogiacomo ''sta bene, non gli hanno fatto del male''

Ma nessun negoziato verrà attivato con i taleban fino a quando non ci saranno prove certe che Daniele Mastrogiacomo e' ancora vivo e riscontri chiari sull'affidabilita' degli interlocutori. E' questa la linea che la diplomazia italiana ha scelto per risolvere l'intricata vicenda dell'inviato di Repubblica sequestrato nel sud dell'Afghanistan, anche se da fonti pachistane arrivano segnali che il giornalista sta bene. . ''E' sano e salvo'', aggiunge un altro reporter, sempre pachistano, Hamid Mir. Yousefzai - che ha detto all'Ansa di aver avuto questa mattina dei contatti con i rapitori - ritiene che gli uomini del mullah del terrore (come viene soprannominato Dadullah) sappiano ''che non e' una spia anche se non lo ammettono pubblicamente'' e che ''i taleban non hanno fatto richieste, almeno apertamente''. Cautela alla Farnesina: ''Credo che potremo parlare di credibilita' di fonti, elementi, segnali e negoziati soltanto nel momento in cui avremo qualche indicazione piu' precisa, non esclusa, naturalmente, la prova in vita dell'ostaggio'', ha affermato oggi Elisabetta Belloni, responsabile dell'Unita' di crisi della Farnesina. ''In questo momento non abbiamo ancora nulla di certo - ha sottolineato Belloni - non abbiamo ancora canali aperti certi, abbiamo soltanto elementi che stiamo valutando e esaminando''. E mentre D'Alema ribadisce da Bruxelles che ''si sta lavorando, si sta cercando di tenere aperti tutti i canali di comunicazione, ma in questo momento non ci sono notizie che possano essere seriamente divulgate'', il governo incassa alla Camera un si' a larghissima maggioranza al decreto che rifinanzia le missioni militari, compresa quella in Afghanistan. Non ci sono stati contatti neppure tra i taleban del mullah Dadullah e Emergency, che grazie alla presenza e al lavoro fatto in Afghanistan gode della fiducia delle popolazioni ed e' rispettata dagli stessi taleban, che consegnarono all'organizzazione di Gino Strada il giornalista freelance Gabriele Torsello, rapito nella stessa zona il 12 ottobre 2005 e rilasciato 23 giorni dopo. Le ''voci'' che circolano sul sequestro in Afghanistan dell'inviato di Repubblica ''sono tante, bisogna definire le piu' fondate'', e' l'opinione dell'ambasciatore d'Italia a Kabul Ettore Sequi: ''Siamo ancora nella fase in cui e' meglio non dare troppo credito a tutte le voci che circolano''. D'altra parte e' chiaro che, da parte italiana, la priorita' viene data ai canali diplomatici e non a eventuali blitz militari. ''Non credo che tentativi di liberazione di un cittadino italiano possano essere promossi senza autorizzazione da parte italiana'', ha risposto Elisabetta Belloni ad un giornalista che gli chiedeva se le risultasse che militari britannici nel sud dell'Afghanistan avessero fatto un tentativo per liberare l'inviato di Repubblica. (ANSA)

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