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Associazioni 19 Set 2012

Regione Liguria: ai partiti non piace la trasparenza

“L’ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo ritengono, infine, che in un sistema democratico, non ci debba essere confusione di ruoli fra organi di informazione e organi preposti al controllo”. Così, con una nota espressa all’unanimità, la presidenza del consiglio della regione Liguria e la conferenza dei capigruppo, ha risposto all’inchiesta, con richiesta di dati e informazioni, de Il Secolo XIX, dedicata ai finanziamenti dei gruppi del consiglio regionale.

“L’ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo ritengono, infine, che in un sistema democratico, non ci debba essere confusione di ruoli fra organi di informazione e organi preposti al controllo”. Così, con una nota espressa all’unanimità, la presidenza del consiglio della regione Liguria e la conferenza dei capigruppo, ha risposto all’inchiesta, con richiesta di dati e informazioni, de Il Secolo XIX, dedicata ai finanziamenti dei gruppi del consiglio regionale.

Una ben strana concezione quella espressa da tutti i partiti del parlamentino ligure legata al vecchio proverbio del parroco che, dal pulpito, dice ai fedeli “fate ciò che vi dico e non guardate a quello che faccio”. Un tempo si diceva che il ruolo dei media era anche quello di “cani da guardia della democrazia”. Nel consiglio della Regione Liguria evidentemente pensano a un cane che lecca solo le mani del padrone. Forse l’ufficio di presidenza della Regione Liguria e i capigruppo dei partiti vorrebbero cuccioli scodinzolanti che si accontentano di comunicati ufficiali. I giornalisti non si sostituiscono “agli organi di controllo” che, in altre regioni, stanno passando al setaccio le forme di finanziamento ai partiti, ma svolgono il loro ruolo. E siamo convinti che il “cane da guardia” dei media non solo abbaia, ma morde pure.

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