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Sigfrido Ranucci in Fnsi a giugno 2021 (Foto: ImagoEconomica)
La polemica 14 Gen 2025

Ranucci: «Il Foglio si dispiace che non sia morto, articolo infame»

«'La Sigfrido's Version è quella di un sorriso e fare i dovuti scongiuri. E con me, li fanno tutti i miei cari», la replica del giornalista. Al conduttore di Report la solidarietà del Consiglio nazionale dell'Ordine e della Fnsi.

«Il Foglio che si dispiace che il sottoscritto non sia morto. Tra tutti gli attacchi di questi giorni dopo la puntata sulla Mafia e ciò che sta accadendo in Palestina, spunta questa perla». Lo scrive martedì 14 gennaio 2025 Sigfrido Ranucci su Facebook, commentando la rubrica Andrea's Version sul Foglio.

«Questo è lo stesso giornale che accusava il governo di non fare nulla per la liberazione di Cecilia Sala, per la quale tutti siamo stati in apprensione e abbiamo pregato - aggiunge il conduttore di Report -. Ora si mostra dispiaciuto che io non sia morto. La Sigfrido's Version, di fronte a un articolo così infame, davanti al quale nessuno proverà vergogna, è quella di un sorriso e fare i dovuti scongiuri. E con me, li fanno tutti i miei cari».

Nella rubrica sul Foglio si legge: «Sigfrido Ranucci, Report, giornalista multipremiato per l'imbattibile frequenza con cui da decenni mette quintalate di merda nel ventilatore. Conduttore e protagonista televisivo, seguitissimo dagli italiani di razza che non se la bevono, da quelli che si controinformano, insignito anche per questo del Premio Montefiascone. Venne tempestivamente inviato a Sumatra per lo tsunami dell'Oceano Indiano: giorno dopo giorno, 250 mila morti. Ogni giorno a migliaia, per molto tempo. Era il 2005, per Ranucci purtroppo sembrava fatta. È riuscito a tornare».

Fra gli attestati di solidarietà al conduttore di Report anche quello del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, che ricorda sul proprio sito web: «La libertà di critica, anche aspra, è sempre ammessa, anche fra giornalisti; ma quanto scritto nella rubrica 'Andrea's version' è spregevole e non fa onore ad una testata come Il Foglio. Non si può augurare la morte di nessuno, men che meno di un collega; nel caso specifico Sigfrido Ranucci a cui va la nostra solidarietà. Questo è un esempio di quello che potremmo definire pessimo giornalismo».

Al fianco di Ranucci anche la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante. «È triste che per criticare un collega ci si dispiaccia che non sia morto mentre si trovava dall'altra parte del mondo a fare il suo mestiere. Ed è ancora più triste – osserva – che nel mirino di un collega finisca un giornalista costretto da anni a vivere sotto tutela per le minacce, anche di morte, ricevute a causa delle sue inchieste».

@fnsisocial

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