«Il taglio di budget per cancellare la terza edizione della Tgr deciso con una maggioranza risicata del Cda: appena 4 voti a favore su 7: decisivo quindi il sì di Fuortes per avere la maggioranza. È questo il risultato di una azione unilaterale dell'Amministratore Delegato, senza alcun confronto sindacale e senza alcun progetto complessivo». È quanto evidenzia, in una nota, l'Esecutivo Usigrai.
«Il voto di oggi dovrebbe indurre l'Ad a un ripensamento e ad aprire subito un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, invece di portare in Cda tagli lineari che poco rispondono alle esigenze dei cittadini e dell'azienda e molto invece alle critiche di alcune parti politiche e di concorrenti privati», incalzano i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico.
«Ci auguriamo – concludono – che il segnale dato oggi dai consiglieri di amministrazione che si sono astenuti o hanno votato contro il ridimensionamento immotivato dell'informazione per il territorio rappresenti il segnale inequivocabile della necessità di un progetto industriale per la Rai. Non è rinviabile un confronto serio e leale sul futuro dell'azienda: non serve solo alle dipendenti a ai dipendenti della Rai, ma alle cittadine e ai cittadini di questo Paese per confermare il ruolo e la funzione che il Contratto di Servizio e il Parlamento Europeo riconoscono al servizio pubblico radiotelevisivo e multipiattaforma».