«L'Usigrai, in questi anni, è sempre stata disponibile al confronto con l'azienda per cambiare, rilanciare, innovare, sperimentare. Lo abbiamo fatto con il web della Tgr, partito in oltre la metà delle regioni proprio su impulso del sindacato. Non difendiamo semplicemente la terza edizione, chiediamo un progetto». Lo affermano, in una nota congiunta, Esecutivo Usigrai e Coordinamento dei Cdr della Tgr Rai.
«Se l'ad crede in ciò che dice, ovvero che la presenza sul territorio è un patrimonio, ha il dovere di spiegare come intenda rilanciare la Tgr, quali investimenti intende mettere in campo. Al momento – incalzano i rappresentanti sindacali – vediamo solo il taglio di una edizione. Vediamo che la produzione delle immagini viene sempre di più appaltata all'esterno, con un evidente aumento dei costi. Vediamo una costante riduzione dell'organico di tecnici, montatori e personale di segreteria, come più volte denunciato dall'Usigrai. Vediamo una testata che è stata rinnovata negli organici grazie agli ultimi concorsi che hanno portato in azienda giornaliste e giornalisti giovani e preparati, ma che ora non hanno gli strumenti per lavorare».
Quindi, concludono Usigrai e Comitati di redazione, «non accetteremo alcun taglio lineare all'informazione locale del servizio pubblico che, come sottolineato in queste ore da molte istituzioni, è stata fondamentale anche durante la pandemia».