«Non parlo della Rai, vorrei evitare un procedimento disciplinare... posso dire che per la prima volta a distanza di 30 anni non andrò alla presentazione dei palinsesti». Lo spiega, rispondendo ai giornalisti, Sigfrido Ranucci, coautore e conduttore di Report protagonista di un incontro con il pubblico sul suo volume 'La scelta' (Bompiani) alla 23ª edizione del 'Libro Possibile', il festival sostenuto da Pirelli, che chiude la prima parte a Polignano a Mare e poi sarà dal 23 al 27 luglio a Vieste.
A chi gli chiede se questa decisione sia anche legata all'ipotesi di spostamento d'orario (dall'autunno l'inizio dovrebbe essere anticipato) per la trasmissione d'inchiesta su Rai 3 commenta: «Credo che Report, una risorsa interna, essendo stata premiata come la migliore trasmissione di informazione, quella che incarna di più il servizio pubblico, meriti in assoluto più rispetto».
Nel libro il giornalista parla della libertà d'informazione, dei rischi che corre e del suo lavoro e di Report. «In Italia mi sono sempre sentito libero, anche in questi anni - aggiunge - Bisogna mettersi d'accordo su quanta energia devi impiegare per difendere questa libertà di stampa, per renderla più divulgabile, su quanta forza hai ancora per difendere questo e il diritto dei cittadini di essere informati».
Al termine «di diversi tour per la presentazione del libro, l'affetto della gente che ho trovato non ha prezzo - sottolinea -. Mi ha fatto riconciliare con le scelte fatte in questi anni di privilegiare il pubblico come unico editore di riferimento, senza avere nessun padrino politico, dei poteri forti, L'aver scelto di rimanere me stesso. Credo che l'indipendenza sia uno stato dell'anima». (Ansa - 13 luglio 2024)