«L'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti del Tg3 torna a sollecitare l'Azienda affinché provveda a indire una selezione pubblica e trasparente. E cioè la modalità che la Rai si è data da almeno 15 anni». Lo si legge in un comunicato dell'assemblea.
«Siamo stanchi dell'alibi del numero di giornalisti già in organico visto che i vertici della Rai continuano ad avallare, surrettiziamente, l'ingresso di colleghi per i Programmi delle Reti senza concorso, senza meritocrazia, in spregio anche a quelle colleghe e colleghi della Tgr che una selezione l'hanno superata ma per i quali vige un blocco dei trasferimenti di 5 anni - prosegue - Prime utilizzazioni per chiamata diretta su cui l'azienda non ha mai fornito numeri e criteri all'Usigrai, nonostante le continue richieste».
«Finché non si otterrà una nuova selezione pubblica riteniamo indispensabile proseguire con la mobilitazione indetta dal sindacato - aggiungono i giornalisti - Una mobilitazione per ottenere una riforma della governance della Rai che la liberi dai condizionamenti dei partiti e del governo. L'Italia si deve adeguare alla direttiva sul Media Freedom Act, entrata in vigore a maggio, una normativa che mira a garantire l'indipendenza e certezza di risorse per i media del servizio pubblico. Una riforma più che mai urgente». (Ansa, 10 luglio 2024)