“In un mercato editoriale che fa ancora registrare forti criticità sul fronte occupazionale, rappresenta una buona notizia l'avvio delle procedure per la selezione pubblica di cento giornalisti da parte della Rai”. Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, commentando l’annuncio della tv di Stato.
“Il concorso – osserva - rappresenta un'occasione per tanti giovani che aspirano ad entrare nel mondo del lavoro, ma anche per tanti giornalisti professionisti meno giovani che hanno pagato in prima persona le conseguenze della lunga crisi economica. La FNSI auspica che - a prescindere dalla sede scelta dall'azienda per effettuare le prove d'esame - venga assicurata la massima trasparenza alle procedure di selezione per far sì che a prevalere siano il merito e la competenza. È questo, del resto, il presupposto che portò Usigrai e FNSI a battersi per il concorso pubblico, dopo anni di assunzioni effettuate per cooptazione”.
RAI: PROTESTE SUL WEB PER CONCORSO A BASTIA UMBRA IL PRIMO LUGLIO
USIGRAI, "DIPENDE DA NATURA GIURIDICA DELL'AZIENDA CHE IMPONE GARE MA NON PERDIAMO DI VISTA VITTORIA"
"Dopo un anno che aspettiamo ce lo dicono venti giorni prima e la data scelta è il primo luglio". Ma soprattutto: "Perché a Bastia Umbra, che non è propriamente la località più facilmente raggiungibile dalle varie province italiane?".
Queste due domande rimbalzano in queste ore sui social network (le convocazioni sono arrivate tra ieri ed oggi ai candidati) a proposito della prima prova del concorso pubblico per giornalisti indetto dalla Rai che porterà i candidati da poco meno di 5.000 a 400 e che consisterà appunto in una prova scritta (un questionario a scelta multipla), che si terrà nella cittadina umbra il prossimo primo luglio, con una commissione selezionatrice presieduta da Ferruccio De Bortoli (unico giornalista 'esterno' al mondo Rai) e composta da altri sei tra giornaliste e giornalisti Rai ed ex Rai (giornalisti ora in pensione).
In realtà la circostanza che porterà i candidati a sostenere la prova a Bastia Umbra si deve al fatto che la Rai ha dovuto fare due bandi di gara per realizzare questa prima selezione: uno per scegliere la società che si doveva occupare della prima prova e un secondo per scegliere il posto dove ospitare le 5.000 persone per la prova. Come spiega - interpellato dall'AdnKronos - il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani: "Pur consapevole del parziale disagio creato ai candidati per la logistica e il preavviso di venti giorni, comunque determinato dalla natura giuridica della Rai, che la costringe anche per queste cose a fare bandi di gara, non vorrei che si perdesse di vista la vera notizia: la selezione pubblica per l'accesso in Rai che parte in un mercato editoriale asfittico in cui sono all'ordine del giorno prepensionamenti, cassaintegrazioni e licenziamenti, e dove c'è un'azienda, come il servizio pubblico, che programma assunzioni. E lo fa con una selezione pubblica quindi in maniera trasparente e meritocratica, così come da sempre chiesto dall'Usigrai", sottolinea Di Trapani. La selezione infatti fa parte di un accordo complessivo sull'organico Rai siglato tra sindacato e azienda nel luglio 2013. (AdnKronos - Roma, 9 giugno 2015)