«Arrivati per innovare, hanno conservato. E l'intervista di metà mandato del Direttore generale ne è piena dimostrazione. Un vertice che doveva portare la rivoluzione, ha solo fagocitato qualunque piano e progetto. Prima quello della precedente gestione, che pur noi insieme alle redazioni Rai criticammo. Ora quello da loro stessi commissionato a una apposita nuova struttura editoriale».
Federazione nazionale della stampa italiana e Usigrai commentano così le ultime dichiarazioni del dg della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, ed esprimono il loro rammarico per quella che doveva essere un'occasione di cambiamento ormai sfumata.
Il sindacato dei giornalisti lamenta che nella recente gestione dell'azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo non c'è stato «nessun confronto, nessun ascolto delle redazioni. Anzi - rilevano Raffaele Lorusso, Giuseppe Giulietti e Vittorio Di Trapani - tutti coloro che rappresentavano una spinta riformatrice sono stati marginalizzati o allontanati».
Per questo Fnsi e Usigrai annunciano di voler «insieme mettere in campo iniziative per costruire un futuro radicalmente rinnovato, ma con un solido legame con la memoria dei valori del Servizio Pubblico. Il primo impegno - spiegano - sarà come sempre per l'autonomia e l'indipendenza della Rai, ripartendo dal testo che nel 2007 presentò l'allora ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni».