Era il 9 luglio 2015, un giovedì. Alle prime ore dell'alba ci lasciava Santo Della Volpe, presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, storico inviato del Tg3, ex dirigente dell'Usigrai, già direttore del sito di Libera Informazione e tra i fondatori dell'associazione Articolo 21.
Era stato eletto qualche mese prima dal Consiglio nazionale riunito al termine del Congresso di Chianciano Terme. Aveva da poco compiuto 60 anni. Una vita condotta dalla parte degli ultimi, contro bavagli e censure, portando avanti fino alla fine gli ideali in cui ha sempre creduto e per i quali ha sempre lottato.
Sindacalista e giornalista mai dimenticato, come dimostrano i ricordi che gli sono stati tributati in questi anni. Qualche mese dopo la sua morte, il Sindacato unitario giornalisti della Campania, da poco federato nella Fnsi, gli ha dedicato la sala riunioni della nuova sede a Napoli.
In occasione del primo anniversario della morte, Federazione nazionale della Stampa italiana e Usigrai hanno organizzato a Saxa Rubra una cerimonia durante la quale, alla presenza di Raffaele Lorusso, Giuseppe Giulietti, Vittorio Di Trapani e Teresa Marchesi, moglie di Santo, è stata intitolata a Della Volpe la sala riunioni della sede dell'Usigrai.
L'anno successivo il ricordo del presidente della Fnsi è stato affidato a un video realizzato dal giornalista Francesco Monteleone con le immagini dell'ultima assemblea sindacale alla quale aveva partecipato.
E nel 2016 il Comune di Erice, insieme con Libera, Fnsi, Usigrai, Libera Informazione e associazione Articolo 21, ha istituito un premio dedicato a Santo Della Volpe nell'ambito della manifestazione 'Non Ti Scordar di me', dedicata al ricordo delle vittime della strage mafiosa del 2 aprile 1985 di Pizzolungo.