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Associazioni 31 Gen 2010

Quasi un plebiscito la conferma di Daniele Carlon alla guida del Sindacato dei Giornalisti del Veneto che ribadisce l'opposizione al Ddl Alfano, la difesa dei precari e freelance, e l'impegno per un nuovo welfare del giornalismo I saluti ai delegati di Fr

Daniele Carlon, 57 anni, vice caposervizio de “Il Mattino di Padova”, è stato rieletto a stragrande maggioranza (62 voti, 2 astenuti su 64 delegati presenti) alla guida del Sindacato giornalisti del Veneto.

Daniele Carlon, 57 anni, vice caposervizio de “Il Mattino di Padova”, è stato rieletto a stragrande maggioranza (62 voti, 2 astenuti su 64 delegati presenti) alla guida del Sindacato giornalisti del Veneto.

L’Assemblea regionale dei delegati riunitasi oggi a Padova, ha rinnovato i componenti del Consiglio direttivo che risulta così compost per i professionali - Andolfatto Monica, Francesconi Paolo, Ferri Enrico, Benanzato Antonella, Lenza Massimo, Dal Ben Paolo, Tonello Alberto, Paglialunga Maurizio, Rosa Raffaele; per i collaboratori - Masera Paola, Lorenzon Guido, Vescovi Paola. Sono stati inoltre designati componenti del Collegio dei Revisori dei conti, per i professionali Pertile Mauro, Sartori Sergio, supplente Patanè Francesco; per i collaboratori, Galeazzo Enrico e componenti del Collegio dei Probiviri, per i professionali Chiarin Mitia, Sessa Marco, Malfatto Ivan, supplente Comello Aldo; per i collaboratori, Battistin Denise, Padovan Gilberto. L'Assemblea elettiva del Sindacato giornalisti del Veneto ha approvato all’unanimità tre mozioni: una congressuale, una riguardante il Gazzettino e una di solidarietà ai Vice Segretari della FNSI, Luigi Ronsisvalle e Daniela Stigliano attaccati dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca. Ecco i testi:
  L’Assemblea congressuale del Sindacato giornalisti del Veneto, riunita a Padova il 31 gennaio 2010, approva la relazione introduttiva del Segretario, Daniele Carlon, ed esprime un giudizio positivo sull’attività svolta dalla Giunta esecutiva del Sindacato giornalisti del Veneto nel triennio, in particolare nella difficile gestione, in stretta collaborazione con l’Inpgi, degli stati di crisi che hanno interessato il Gazzettino, l’Arena di Verona, il Giornale di Vicenza, D News, Epolis, l’Ansa, Apcom e i periodici San Paolo.
I giornalisti veneti, a partire dal successo della manifestazione del 3 ottobre 2009 per la libertà d’informazione, il pluralismo e in difesa dell’articolo 21 della Costituzione,ribadiscono la volontà di opposizione, insieme con le altre forze sindacali e dell’associazionismo,ad ogni limitazione della liberta d’espressione e in particolare al disegno di legge Alfano sulle intercettazioni, ricorrendo, come già scritto in un documento del Direttivo veneto, allo sciopero generale della categoria se il testo originale non venisse radicalmente migliorato.
L’Assemblea, preso atto della grave crisi in cui versa il settore, che è anche crisi delle relazioni sindacali, esprime soddisfazione per la raggiunta intesa tra Fnsi e Aeranti Corallo per il rinnovo del contratto di lavoro per l’emittenza radiotelevisiva locale. E proprio a partire dalle particolare difficoltà in cui versala carta stampata e in particolare i giornalisti delle piccole e medie aziende editoriali, invita la Fnsi ad accelerare la trattativa in corso con i periodici aderenti all’Uspi, specialmente per quanto riguarda un tariffario per il lavoro autonomo giornalistico e a verificare la percorribilità di un intesa con le cooperative giornalistiche aderenti a Legacoop per i soci lavoratori.
Sul piano della sfida multimediale che interesserà l’editoria , l’assemblea raccomanda a tutti i Cdr una puntuale applicazione del nuovo contratto di lavoro 2009-2013, che ha visto l’approvazione della categoria nel corso della prima grande consultazione referendaria dei giornalisti italiani. I giornalisti del Veneto approvano la linea seguita dal sindacato regionale nel sostegno, anche in sede giudiziaria, dei colleghi precari e freelance confidando in una conclusione negoziata con la parte datoriale delle numerose vertenze in cors nell’esprimere apprezzamento per l’attività di servizio e sportello, effettuata in stretta collaborazione con i fiduciari Inpgi e Casagit,nei confronti di tutti i colleghi ma in particolare del lavoro autonomo giornalistico, si raccomanda un ulteriore rafforzamento di questo fondamentale fronte di attività sindacale.
L’Assemblea, nell’auspicio che il Consiglio nazionale della Fnsi del 4 febbraio si esprima positivamente sulla proposta di una rappresentanza nazionale del lavoro freelance,in seno alla Fnsi, valuta positivamente la nascita del coordinamento “Refusi”, in quanto ritiene strategico per il ruolo negoziale del sindacatoil lavoro autonomo giornalistico, rilevando al contempo ritardi che vanno recuperati con decisione come sta accadendo nella nostra regione.
L’Assemblea, nel prendere atto della profondità della crisi del settore e della conseguente e tendenziale penalizzazione delle retribuzioni dei giornalisti, al fine di ridurre il rischio di un negativo impatto sulle prestazioni previdenziali e assistenziali, ritiene urgente un ripensamento del welfare giornalistico, che coinvolga, Inpgi, Casagit e Fondo di previdenza complementare, a partire da un’urgente convergenza e razionalizzazione dei servizi, e di possibili economie di scala.
Alla Fnsi l’assemblea dei giornalisti del Veneto chiede una profonda riorganizzazione che intensifichi l’attività di servizio sindacale, contrattuale, di formazione e studio reperendo nella categoria e nella società le risorse necessarie.

il verbale delle votazioni

VERBALE

 

              In data odierna, l’Assemblea regionale dei Delegati del Sindacato giornalisti del Veneto riunitasi a Padova, presso l’Hotel NH Mantegna, ha provveduto ad eleggere Segretario, Consiglio Direttivo, Collegio dei Revisori dei Conti e Collegio dei Probiviri.

              Votanti 64 su 70 giornalisti Delegati aventi diritto (62 professionali e 8 collaboratori).

              Questi i risultati:

 

Segretario regionale

 

              Daniele Carlon voti 62. Schede bianche 2.

 

              Votanti 64 (58 professionali e 6 collaboratori) su 70 giornalisti delegati aventi diritto.

              Questi i risultati:

 

Consiglio Direttivo

 

Professionali: Andolfatto Monica voti 50; Francesconi Paolo voti 46; Ferri Enrico voti 42; Benanzato Antonella voti 39, Lenza Massimo voti 25, Dal Ben Paolo voti 24, Tonello Alberto voti 19, Paglialunga Maurizio voti 18, Rosa Raffaele voti 18. Primo dei non eletti: Patanè Francesco voti 16, seguono Trevisan Elisio voti 12, Favero Gianni voti 12, Doro Giuliano voti 1.

 

Collaboratori: Masera Paola voti 4; Lorenzon Guido voti 4; Vescovi Paola voti 3; Merola Andrea voti 0, scheda nulla 1.

Collegio dei Revisori dei Conti

 

Professionali: Pertile Mauro voti 49; Sartori Sergio voti 41. Supplente: Francesco Patanè voti 1.

 

Collaboratori: Galeazzo Enrico voti 3. Schede bianche 3.

 

Collegio dei Probiviri

 

Professionali: Chiarin Mitia voti 43; Sessa Marco voti 41, Malfatto Ivan voti 31. Supplente: Comello Aldo voti 1.

 

Collaboratori: Battistin Denise voti 3; Padovan Gilberto voti 2. Schede bianche 1.

 

 

Scrutatori del Seggio: Benanzato Antonella

                                                                                                  Doro Giuliano

 Masera Paola 

  Il Saluto di Franco Siddi, Segretario gnerale Fnsi ,

Caro Segretario, caro Daniele, motivi familiari uniti all’esigenza di riuscire a conciliare un momento di scambio con i miei prima di ripartire lunedì mattina per nuovi impegni fuori sede, dopo appena un giorno di sosta, mi impediranno di essere con te e con i colleghi dell’assemblea regionale del Sindacato dei Giornalisti del Veneto. Sono certo che vorrai e che vorrete comprendermi e allo stesso tempo voglio dire che mi sento vicino a te e ai colleghi del Veneto impegnati nel passaggio del confronto e della verifica democratica del prezioso lavoro sindacale che hai fatto, con il gruppo dirigente regionale e con grande collegamento con gli organismi tutti della categoria, esprimendo la ricchezza di una esperienza di valore, non solo regionale. Per voi e per noi i congressi sono un momento mai rituale di una fatica democratica che fa parte di una cultura professionale, associativa e sindacale, come ormai pochissime esperienze dell’aggregazione sociale e civile riescono ancora in Italia a fare. L’esperienza di Sindacato Regionale, che svolge un ruolo attivo nella vita federale nel Sindacato di categoria di primo piano in molti organismi dei giornalisti, con partecipazione primaria in attività di vertice di tre colleghi che ti hanno preceduto nell’incarico (Enrico Ferri, Vicesegretario Fnsi, Andrea Camporese, Presidente dell’Inpgi, Gabriele Cescutti, Consigliere di Amministrazione Casagit e già Presidente dell’Inpgi e Vicesegretario federale, punto di riferimento permanente), è di grande significato per tutti. Lo è particolarmente, per quanto riguarda la testimonianza che direttamente mi appartiene della segreteria nazionale che sono stato chiamato a guidare: un sindacato vitale, presente in primo luogo in tutte le circostanze in cui è chiesto a dei colleghi un intervento di “pronto soccorso sindacale”, di tutela dei diritti contrattuali violati o negati, di promozione dei valori dell’autonomia, della libertà e del pluralismo dell’informazione, di rigorosa attenzione alla stabilità dell’Istituto di categoria, a partire dalla previdenza e dall’assistenza integrativa per arrivare ad un impegno mai elusivo sui temi di una vigorosa discussione interna, come quelli dell’autogoverno deontologico e dell’accesso alla professione. Sono convinto, con voi, che ogni sindacato – e particolarmente il nostro per la sua caratteristica storica di organizzazione unitaria e nello stesso tempo pluralista – tragga la sua prima legittimazione dalla capacità di affrontare correttamente le questioni del lavoro della platea di operatori a cui si rivolge e che associa. Senza contratti, senza azioni di tutela, senza capacità di ascolto dei bisogni morali e materiali, vecchi e nuovi, che continuamente si propongono, un sindacato come il nostro sarebbe schiacciato ogni qual volta dovesse ritenere necessario alzare la voce sulle questioni di sistema che interpellano tutti noi in ordine agli equilibri e alle regole che devono essere assicurate per una informazione professionale libera e rispettata. Oggi i problemi e le sfide che ci riguardano appaiono enormi. I cambiamenti epocali in corso impongono capacità di lettura e di visione prospettica, che non sempre è accompagnata da immediata comprensione e condivisione.
Spesso capita ci sia chi confonde la segnalazione di un problema che si intravede in lontananza come una rinuncia a ricercare posizioni di privilegio e vantaggio corporativo. Allo stesso modo capita che l’idea di approntare strumenti più aggiornati per tutelare il lavoro nell’epoca della convergenza dei media venga considerata, da taluno, una sconfitta. Il nostro Sindacato – noi e voi, voi e noi- intendendo livello nazionale e territoriale e viceversa, in questi anni e direi ancora oggi e per diverso tempo futuro, è stato chiamato a misurarsi con problematiche e scadenze diventate non più rinviabili: nessuna; dalla multimedialità alla crisi dell’industria editoriale, spesso originata dall’assenza di reali politiche editoriali, di sviluppo e di innovazione, da una contrazione dell’occupazione strutturale nei settori tradizionali, senza che nel frattempo siano chiari i confini del nuovo orizzonte multimediale, dal precariato del lavoro intellettuale che colpisce particolarmente il nostro settore. Su quest’ultimo terreno, a partire dal Veneto si sta cercando una politica di iniziative orientate alla trasparenza e alla tutela dei diritti negati.
Una soluzione totale, in assenza di politiche di giustizia sociale e di nuovo Welfare veramente avanzate e orientate a sostenere l’emersione e la stabilizzazione del lavoro nero e precario, a favorire condizioni alternative di lavoro equamente remunerato e coperto da tutele, ahimé, non appare immediatamente alla portata. Il nostro mercato del lavoro, per esempio, assorbe un massimo di 250 giornalisti l’anno a fronte di 1200-1300 che acquisiscono la classificazione professionale. Ma chi lavora ha diritto ad essere inquadrato correttamente. Molte aziende evadono questi obblighi sociali. E quando ciò accade i colleghi che hanno, talvolta, accettato condizioni anomale pur di inserirsi nel sistema e coltivare una speranza di futuro, trovano accanto a loro solo il nostro 118 dotato di ambulanza medicalizzata, cioè un servizio di pronta e piena emergenza. Poi rimane sempre e solo il Sindacato in campo per tentare di andare alla radice per una soluzione definitiva del problema. Eppure quest’opera da sola può non bastare, se nel frattempo cambiano le condizioni date a livello di impresa, a livello sociale, a livello di legislazione. E’ noto a tutti, e voi, Daniele, siete stati in prima linea, come il diritto del lavoro sia stato sottoposto in questi anni ed in questi mesi a mutilazioni e come quanto occorra sperare, troppo spesso, in giudici sapienti perché siano evidenziate e punite ingiustizie.
Per questo lavoro sento di dirvi grazie. Siamo in ricerca di soluzioni durature. Siamo preoccupati di quanto sta accadendo in alcune realtà, anche a fronte di pronunce giuslavoristiche favorevoli e ancor di più di quanto sta proponendo il legislatore. L’ultima notizia, di ieri – passata alla gran parte degli osservatori inosservata – di un primo sì della Camera alla nuova legge sul mercato del lavoro italiano contiene qualche luce e elementi che non inducono alla fiducia. Certamente è interessante la previsione di riconoscere valore erga omnes ai contratti collettivi. Ma c’è poi una grande contraddizione laddove si prevede che le controversie possano essere risolte in sede arbitrale, senza intervento di alcun sindacato, in deroga a quanto stabilito dai contratti.
E’ una novità, questa, insidiosissima: rendere “regolari” contratti ad personam con discipline e retribuzioni peggiori di quelle collettive. Anche nel nostro caso, colleghi precari potrebbero essere spinti ad accettare, senza far sapere nulla al Sindacato, novazioni contrattuali, che tuttavia sinora possiamo considerare fuori legge e contrastare dal giorno dopo, in quanto intervenute con un assenso nato dalla costrizione per assenza di alternative di reddito. Se la nuova norma dovesse essere approvata definitivamente, sappiamo di essere già in trincea. Chiederemo di essere sentiti dal Senato con gli altri Sindacati. Per il Sindacato dei giornalisti non c’è nulla di facile né di scontato.
Sappiamo che il Sindacato c’è e che non molla i presidi che gli appartengono, anche se c’è chi, pur all’interno della categoria, ne mina talvolta le fondamenta vagheggiando soluzioni sindacali alternative. La Fnsi e i Sindacati Regionali sono impegnati a promuovere la cooperazione tra i colleghi, la massima formazione sindacale, l’allargamento dell’area dei contratti (dopo Fnsi e Aeranti-Corallo, appena rinnovato, l’Uspi, contiamo presto, e gli Uffici Stampa, centro di diritti negati dallo Stato ed ostacolati da procedure e da resistenze anche di altre categorie). Ma la Fnsi e tutto il Sindacato dei Giornalisti sono e restano organizzazioni di rappresentanza specifica di una categoria che crede nella sua autonomia professionale e sindacale e nel valore della sua dimensione unitaria, nel rispetto della libera e più ampia espressione di opzioni anche differenti. E’ un patrimonio a cui non vogliamo rinunciare e da cui vogliamo continuare ad operare nel confronto e nella collaborazione con i Sindacati cosiddetti generalisti, senza subalternità, senza confusioni, ma con pari dignità. Questa è la nostra condizione che dobbiamo preservare. Questo è un valore superiore a qualsiasi altro tipo di competizione. Sono certo che il vostro congresso saprà proporre linee e dirigenti ancora una volta all’altezza delle sfide complesse che ci chiamano all’impegno e alla responsabilità. Grazie per il lavoro che fate e auguri per quello vi/ci attende.
 Franco Siddi

Il saluto di Roberto Natale, Presidente Fnsi
Care colleghe, cari colleghi,   il mio augurio per la vostra Assemblea di oggi si lega al ringraziamento per il gran lavoro che avete fatto in questi anni. Scelgo due esempi tra i numerosi possibili. Il primo è il vostro impegno, puntiglioso e determinato, nella tutela del precariato e nello sforzo di far pesare di più le ragioni dei collaboratori dentro la nostra organizzazione: una pratica di solidarietà che è stata essenziale per indurre tutta la Fnsi a fare un passo in avanti nella capacità di ascoltare e rappresentare un’area professionale sempre più vasta.
Questa vostra azione è tanto più preziosa in anni nei quali la crisi potrebbe spingerci invece alla scelta miope di rinserrarci corporativamente a tutela di chi è già nel recinto dei garantiti.
Se il Consiglio Nazionale in programma giovedì prossimo varerà una nuova forma organizzativa in rappresentanza del lavoro autonomo, sarà anche per lo stimolo potente venuto dall’esperienza veneta. L’altro “grazie” è per l’apporto continuo che avete fornito alla battaglia per la difesa del diritto di informare e di essere informati. Avete aiutato non poco il sindacato a mantenere alta la capacità di risposta agli attacchi contenuti nel disegno di legge sulla intercettazioni, anche quando vertenze contrattuali straordinariamente impegnative avrebbero potuto farci “distrarre”: così abbiamo potuto far sentire ai cittadini che la nostra categoria sa guardare agli interessi e ai diritti di un’intera comunità. Continueremo a tenere insieme le battaglie per il posto di lavoro e le iniziative a difesa della Costituzione, che per questo sindacato sono una sola cosa
Buon lavoro a voi, nella assoluta certezza che la vostra Assemblea - quali che siano le scelte che farete - confermerà la saldezza del rapporto tra sindacato regionale e sindacato nazionale: un rapporto che per la Fnsi è motivo di fiducia e di orgoglio. Roberto Natale Roma, 31 gennaio 2010

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