Da mesi le proteste di 'no vax' e 'no green pass' sono teatro di una vera e propria caccia al cronista. Così anche sabato 6 novembre, con gli operatori dei media presi di mira, aggrediti, colpiti, insultati mentre svolgono il proprio lavoro al servizio dei cittadini.
A Milano, prima che iniziasse il corteo, due manifestanti hanno spintonato un giornalista di Fanpage, mettendogli la mano sulla telecamera. I due sono stati portati in questura. La stessa troupe è stata poi di nuovo aggredita. A Padova un paio di persone hanno aggredito verbalmente una troupe di Telenuovo mentre stava riprendendo il corteo. A Trieste, oltre ad alcuni giornalisti finiti nel mirino, con insulti e con tentativi di coprire le telecamere e allontanare i microfoni, manifestanti hanno materialmente aggredito due giornalisti: il cronista de Il Piccolo Gianpaolo Sarti, colpito con una testata, e Andrea Pierini, di una televisione locale, raggiunto da una manata prima al microfono e poi alla telecamera.
Al fianco dei colleghi e delle colleghe vittime dei facinorosi, come sempre, il sindacato dei giornalisti.
«Raccontare i fatti è diventato da settimane a Trieste un lavoro a rischio, a causa di una minoranza di esagitati che ha messo i giornalisti e gli operatori dell'informazione fra gli obiettivi da colpire», denunciano Ordine regionale e Assostampa Fvg, che esprimono «vicinanza e solidarietà ai colleghi attaccati e colpiti» e ribadiscono l'appello alle istituzioni per la tutela del lavoro giornalistico, «il cui valore è affermato dall'articolo 21 della Costituzione», scrivono in una nota congiunta.
«Dove sono le prese di distanza degli organizzatori dagli ennesimi atti di violenza verbale e fisica nei confronti dei giornalisti in questo nuovo sabato di proteste "no green pass" a Milano? Hanno almeno espresso pubblicamente la loro solidarietà ai lavoratori dell'informazione aggrediti?», chiede Paolo Perucchini, presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti.
«Quanto accade ai giornalisti e operatori dell'informazione ogni volta che i "no green pass" scendono in piazza – incalza – non è più tollerabile. Quelli che, incontrando il Questore di Milano l'altro giorno, non hanno voluto concordare nulla sui loro comportamenti in piazza, vogliono almeno dirsi indignati dopo gli attacchi ai colleghi di Fanpage? Chi non accetta la presenza dei giornalisti vuole nascondere la verità per un obiettivo chiarissimo: la contrapposizione fine a se stessa per alimentare un pericoloso clima di tensione sociale», conclude il sindacato lombardo dei giornalisti, che esprime la solidarietà della categoria ai giornalisti aggrediti, ringrazia le forze dell'ordine e augura che «i protagonisti di comportamenti fuori dalla legalità siano perseguiti nelle giuste sedi».
Ferma condanna del Sindacato giornalisti Veneto, infine, per «la brutale aggressione verbale», a Padova, alla collega Marzia Pretolani e al telecineoperatore Mattia Buzzarello. «Raccontare quanto accade, nel rispetto della verità sostanziale dei fatti, è quanto mai importante, a maggior ragione in un momento difficile e delicato come l'attuale», rileva l'Assostampa, che si schiera «dalla parte dei lavoratori che esercitano con serietà e senso di responsabilità l'articolo 21 della Costituzione, senza farsi intimorire da violenti e prepotenti».