Precipita la crisi dell'emittente televisiva regionale 5stelle Sardegna, con sede a Olbia, i cui dipendenti, attualmente in cassa integrazione in deroga, non percepiscono lo stipendio da undici mesi. La società editoriale Tesar srl, che fa capo all'imprenditore Gianni Iervolino (titolare di alcune lavanderie industriali e dell'azienda di prodotti cartacei Marbo) ha licenziato quattro dipendenti negli ultimi due giorni: due giornalisti, un tecnico di bassa frequenza e il responsabile dell'alta frequenza. Ieri, intanto, i cinque tecnici rimasti in forze all'azienda hanno presentato le dimissioni in blocco.
Nei mesi scorsi la società aveva presentato al tribunale di
Tempio Pausania una richiesta di accedere al concordato preventivo per cercare
di evitare il fallimento ma non ha presentato alcun piano di rilancio, ragione
per cui i dipendenti ne hanno chiesto il blocco.
Il comportamento dell'azienda viene ritenuto grave e inaccettabile dal
presidente dall'Associazione della stampa, Celestino Tabasso, e del segretario
generale aggiunto della Cisl gallurese, Alberto Farina della Cisl, i due
sindacati che hanno seguito la vertenza e che domani, alle 10.30, terranno una
conferenza stampa, cui parteciperanno sia i giornalisti che gli altri
dipendenti dell’emittente, nella piazza San Simplicio a Olbia per denunciare la
situazione creatasi.
“Si tratta – anticipa Celestino Tabasso – di licenziamenti illegittimi, in
quanto nel primo caso parliamo della fiduciaria di redazione e nel secondo del
licenziamento in tronco di una giornalista in cassa integrazione”.
“Sapevamo – prosegue il presidente dell’Assostampa sarda - che il proprietario
di 5Stelle aveva difficoltà a fare brillantemente l’editore, ora sappiamo che
se la cava male anche come licenziatore”.
“Sarà nostra cura – conclude Tabasso - fare in modo che se la cavi malissimo
anche come percettore di fondi statali e regionali per l’editoria”.