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Internazionale 07 Mar 2007

Più di 1100 i giornalisti uccisi nel mondo negli ultimi 10 anni

Più di 1100 vittime in dieci anni: questo il terribile contributo di vite umane pagato dai giornalisti nel mondo dal 1996 ad oggi, stando all’ultimo studio pubblicato dall’Insi, Istituto internazionale per la sicurezza dell’informazione.

Più di 1100 vittime in dieci anni: questo il terribile contributo di vite umane pagato dai giornalisti nel mondo dal 1996 ad oggi, stando all’ultimo studio pubblicato dall’Insi, Istituto internazionale per la sicurezza dell’informazione.

Secondo i dati dell’istituzione nata da una collaborazione fra organizzazioni dei media, associazioni per la libertà d’informazione e organizzazioni umanitarie, il conteggio annuale delle vittime fra i reporter ha subito una tragica impennata dal 2003, anno dell’invasione americana in Iraq. E proprio il Paese mediorientale si conferma ancora una volta come il posto più pericoloso per gli operatori dell’informazione, seguito dalla Russia e dalla Colombia. L’anno più cruento per i giornalisti nel mondo è stato il 2006, con 167 vittime, mentre nel 2005 erano state 149 e 131 nel 2004. Il conteggio totale dall’inizio dello studio, intitolato “Killing the Messenger” (“Uccidere il messaggero”), fa segnare 1101 caduti sul lavoro. Quasi la metà di questi è stato freddato con un’ arma da fuoco, ma il dato che fa più riflettere è che almeno 657 giornalisti sono stati uccisi mentre operavano nel proprio Paese in tempo di pace. (9Colonne)

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