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Paolo Serventi sul "Contratto di Abruzzo" uno strumento per rilanciare la vecchia polemica e distorcere il senso del testo firmato dalla Fnsi
Roma, 17 giugno 2002
Cari colleghi, mi è stato fatto pervenire un volume intitolato "il contratto nazionale di lavoro giornalistico commentato articolo per articolo", con sottotitolo "Il lavoro giornalistico nella stagione della deregulation". Il volume appare curato da Stefano Chiusolo e Maurizio Borali, avvocati in Milano, contiene una prefazione di Franco Abruzzo e sembra edito da "Editrice confronti" per conto dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. L’autorevolezza dell’Istituzione Giornalistica Lombarda presieduta da Abruzzo può far ritenere che il volume contenga elementi scientificamente esatti. Non entro nel merito dei commenti "tecnici" dei due avvocati, ma certamente la prefazione del collega Abruzzo mistifica, stravolge e ridicolizza il nuovo contratto di lavoro giornalistico. Non intendo replicare ai contenuti della citata prefazione, ma invito tutti i colleghi a dare ad essa il valore che assume: una posizione critica, che fa riferimento alle polemiche di un anno fa sul rinnovo contrattuale e che distorce il senso del testo sottoscritto dalla Fnsi. Proprio in questi giorni la Federazione della Stampa è impegnata d’intesa con le Associazioni Regionali in una serie di seminari nei quali si fa il punto sull’applicazione del nuovo contratto. Ne discuteremo, spero serenamente, anche nella conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione del 3 luglio. Cordiali saluti.Paolo Serventi Longhi