Paolo Serventi Longhi: "Le parole di Ciampi, una risposta a chi attacca il sistema dell’informazione"
Ciampi, più imparzialità e pluralismo informazione 17 luglio 2002. ANSA - ''Nel passaggio alla democrazia dell'alternanza, dopo l'abbandono del sistema proporzionale e la scelta maggioritaria'' occorre alle nostre istituzioni ''un sistema dell'informazione ricco, articolato, rispettoso dell'autonomia editoriale di ciascuno dei media, di ciascuna testata''. Lo ha detto il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, consegnando al Quirinale i premi di giornalismo Saint Vincent. ''Questa linea di indirizzo, che intende dare stabilità e certezze di governo maggiori, implica - ha aggiunto - il rafforzamento sia dell'imparzialità dell'informazione, sia del pluralismo dei mezzi di informazione''. Ciampi, nostra cultura fondata su valori condivisi 17 luglio 2002. ANSA - ''La cultura è il fulcro della nostra identità nazionale, identità fondata sui valori condivisi da tutta la Nazione, dal Risorgimento, alla Resistenza, alla Costituzione repubblicana. Dobbiamo tutti crederci di più'', ha detto il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante la consegna al Quirinale dei premi di giornalismo Saint Vincent. Una affermazione inserita in un passaggio in cui viene riaffermata l'importanza di ''un servizio pubblico radiotelevisivo autorevole, sano'' quale requisito importante del nostro modello di sviluppo, quale è stato giustamente'' definito dall'Unione Europea che ha convenuto che il suo obiettivo sia di dare ''accesso a tutte le 'anime' della nazione, a tutte le sue voci''. ''Ho già avuto modo di citare il testo del Trattato di Amsterdam, ratificato dall'Italia nel 1998, che - ha aggiunto Ciampi - muove dal presupposto "che il sistema di radiodiffusione pubblica negli Stati membri è direttamente collegato alle esigenze democratiche, sociali e culturali di ogni società, nonché all'esigenza di preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione". Aggiungo che nel nostro Paese la credibilità, il prestigio del servizio pubblico si esercitano e si consolidano quanto più si riesce a interpretare la domanda di informazione e di formazione che viene dagli italiani''. Come esempio positivo di come si può dare conto di una domanda di cultura rispettosa dell'identità nazionale e delle esigenze di formazione dei cittadini Ciampi ha citato l'esecuzione in Piazza del Popolo del Don Giovanni eseguito dall'Opera di Roma: ''Mi ha positivamente sorpreso il grande successo dell'esecuzione. E' un bell'esempio di coraggio premiato''. Ciampi, garantire concorrenza nell'informazione 17 luglio 2002. ANSA - ''Garantire un assetto di mercato e un regime concorrenziale, contrastando la formazione di posizioni dominanti o di concentrazioni in grado di impedire o limitare seriamente la libertà di accesso alle diverse reti. Problemi che diventano più complessi con l'evoluzione tecnologica in un mercato che, nonostante la segmentazione linguistica, tende a diventare quanto meno europeo''. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, alla consegna dei premi di giornalismo Saint Vincent, al Quirinale, ha ricordato che il Parlamento Europeo ed il Consiglio Europeo, in una direttiva che dovrà essere recepita entro un anno hanno posto, fra l'altro, questa ''esigenza''. 17 luglio 2002 Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: "Le parole del Capo dello Stato rappresentano una chiara, sia pure indiretta, risposta a chi, nella maggioranza, nel Governo e nella Rai, tenta di mettere in discussione il ruolo del servizio pubblico, il pluralismo dell’informazione e gli stessi valori contenuti nella Costituzione su cui si fonda la storia del nostro Paese. Gli appelli a Ciampi che migliaia di giornalisti e cittadini stanno sottoscrivendo trovano quindi un autorevole ed attento interlocutore, un punto di riferimento per chi vuole lottare per la libertà dell’informazione. Mi auguro che il mondo della politica, le imprese e i loro dirigenti, al di là dei consensi spesso ipocriti e formali, sappiano finalmente tradurre le indicazioni del Presidente della Repubblica in comportamenti quotidiani".