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Associazioni 02 Mag 2012

"Ora maggiore coesione della Federazione della Stampa" Carlo Parisi entra in maggioranza e in Segreteria politica

Primo maggio in Calabria per la Fnsi con il Segretario Generale, Franco Siddi. La festa dei lavoratori è stata celebrata, infatti, a Marina di Sibari al convegno “Lavoro e libertà per l’autonomia dei giornalisti” organizzato dal Circolo della Stampa “Pollino-Sibaridite”.

Primo maggio in Calabria per la Fnsi con il Segretario Generale, Franco Siddi. La festa dei lavoratori è stata celebrata, infatti, a Marina di Sibari al convegno “Lavoro e libertà per l’autonomia dei giornalisti” organizzato dal Circolo della Stampa “Pollino-Sibaridite”.

L'iniziativa è stata anche l'occasione per ufficializzare la maggiore coesione del Sindacato dei giornalisti con l'entrata in maggioranza della componente «Stampa Libera e Indipendente» guidata dal collega Carlo Parisi, Segretario del Sindacato dei giornalisti calabresi, che, a questo punto, farà parte della Segreteria politica e di gestione della Fnsi. Un passaggio importante della categoria che svilupperà i suoi effetti  sul piano politico, organizzativo e operativo nel rafforzamento dei servizi sindacali. In questo processo c'è anche, infatti, il pieno rientro nella maggioranza, da cui si erano allontanati in occasione del primo Consiglio nazionale dopo l'ultimo Congresso di Bergamo, del collega Camillo Galba ed altri consiglieri.  Galba, già membro di giunta, entra a far parte del Dipartimento sindacale.   UN 1° MAGGIO “TRISTE PERCHÉ TROPPI HANNO PERSO IL LAVORO”, MA ANCHE UN’OCCASIONE PER RILANCIARE LA DIGNITÀ DEL MESTIERE
GIORNALISTI: LAVORATORI, VALGONO PIÙ DI UNA FINANZIARIA
MARINA DI SIBARI (Cosenza) – Un Primo Maggio triste. Così lo ha definito, ieri, il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, nell’aprire i lavori, a Marina di Sibari, del convegno “Lavoro e libertà per l’autonomia dei giornalisti”, promosso dal Circolo della Stampa del Pollino-Sibaritide, con in testa il suo presidente, Cosimo Bruno, per celebrare il 25° anniversario dalla sua istituzione.
“Triste perché in tutta Italia – ha spiegato Siddi – abbiamo perso più posti di lavoro in questi primi mesi del 2012 che nell’intero 2011”.
Un quadro desolante, quello tracciato dal numero uno della Federazione Nazionale della Stampa, nel giorno in cui il Paese ha festeggiato il lavoro ed i lavoratori, “che, vale la pena ricordarlo di fronte alle manovre per raddrizzare il Paese e alle vicende umane a cui stiamo assistendo, – ha rimarcato il segretario generale del Sindacato dei giornalisti – non sono numeri, ma persone. E valgono più di qualsiasi Finanziaria”.
Primo Maggio, Festa del lavoro. “Anche di quello che non c’è”, ha esordito Cosimo Bruno, rilanciando l’amaro messaggio del segretario della Fnsi, e introducendo i temi cardini della giornata – e non solo – ovvero il lavoro, la libertà, l’autonomia, il giusto compenso per i giornalisti.
“Due parole, lavoro e libertà, che si combinano bene insieme solo se il lavoro è adeguatamente retribuito”: così, nel suo intervento, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, che ha ripercorso, insieme ad una folta platea, fatta di colleghi, ma anche di rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e della Chiesa (presenti anche il vescovo-giornalista Luigi Renzo, alla guida della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, ed il vescovo di Cassano, Nunzio Galantino), l’affannoso iter del ddl sull’equo compenso.
“Questo disegno di legge, – ha detto Soluri – a cui si è approdati grazie all’impegno congiunto degli organismi di categoria, e che ci auguriamo possa ‘passare’ al più presto al vaglio definitivo, non risolverà tutti i problemi dei giornalisti precari, ma almeno servirà a lenire le situazioni insostenibili e inaccettabili dei giorni nostri”.
“Ben vengano le leggi sull’equo compenso – ha rilanciato Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei giornalisti della Calabria e neomembro della Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa -, così come gli inviti, giunti unanimi in questa occasione, ad una sempre maggiore unità, all’interno della categoria, ma ci vuole, innanzitutto, chiarezza. Chiarezza nell’erogazione dei fondi all’editoria e, soprattutto, nella gestione delle aziende editoriali”.
Tanti e appassionati i contributi che si sono susseguiti in quella che è stata anche (con un leggero anticipo sulla data ufficiale, il 3 maggio) la Giornata mondiale della libertà di stampa e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Pino Nano, per tanti anni alla guida della Tgr Rai della Calabria, ora caporedattore dell’Agenzia nazionale della Tgr, (“Io c’ero, qui a Sibari, 25 anni fa, quando nasceva il Circolo della Stampa del Pollino-Sibaritide e resta forte in me quel senso di appartenenza alla nostra ‘corporazione’”). Di Giuseppe Sarlo, presidente del Circolo Vibonese della Stampa (“Presto festeggeremo anche noi, con orgoglio, i nostri primi 20 anni”).
Di Vincenzo D’Atri, componente della Consulta regionale della Casagit. Rappresentata magistralmente, ieri, da Mario Petrina, tra i protagonisti della giornata, nella duplice veste di consigliere d’amministrazione della Cassa sanitaria autonoma dei giornalisti e di presidente emerito dell’Ordine nazionale dei giornalisti (“Nei due mandati in cui Petrina ha guidato l’Ordine – ha detto Siddi – la nostra categoria ha raggiunto importantissimi traguardi”).
Tutti insieme, vertici regionali e nazionali degli istituti di categoria, in Calabria, per tentare, ancora una volta, di tracciare il profilo – e spianare la strada – al giornalista giornalista. Quello che “semplicemente dovrebbe poter fare il proprio mestiere – ha chiosato Carlo Parisi –, ma la normalità, in Calabria come altrove, per molti giornalisti è troppo spesso un’utopia”.
Giornalisti che fanno i giornalisti, questa è la meta (e non la partenza), “dando voce a chi non ce l’ha, offrendo un servizio alla comunicazione, cioè alla verità e all’uomo”. C’è tutto nelle parole di monsignor Luigi Renzo. (da www.giornalisticalabria.it) IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FNSI: “INSIEME E UNITI POTREMO RAGGIUNGERE IL TRAGUARDO”. AI COLLEGHI: “DENUNCIATE I SOPRUSI”
SIDDI: “IL SINDACATO NON È UNA SIGLA, È FATTO DI PERSONE”
MARINA DI SIBARI (Cosenza) – “Il valore dell’associazionismo nella società è importantissimo. E lo è altrettanto tra i giornalisti, sia a livello nazionale che locale: stare insieme, impegnandosi e lottando per un obiettivo comune, è fondamentale se vogliamo garantire ai cittadini un’informazione reale ed onesta. Perché soltanto un’informazione seria e pulita, in ogni suo aspetto, può contribuire a rigenerare il Paese”.
Lo ha sottolineato, con forza, il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, all’incontro con i colleghi in Calabria, in occasione della Festa del lavoro.
“Il Sindacato dei giornalisti – ha detto Siddi – in questi anni ha fatto un lavoro immenso nel segno della coesione ed è con questo spirito che andremo avanti, convinti che implementando l’unione tra i giornalisti si possa arrivare al traguardo”. Che, poi, non è uno solo: “I problemi che la categoria si trova ad affrontare sono tanti e di non poco peso, ad iniziare dal riconoscimento, a tutti i livelli, di un’equa retribuzione”.
Ebbene, “il Sindacato dei giornalisti gioca un ruolo fondamentale – ha rimarcato il segretario generale – nelle battaglie per la libertà e i diritti di quanti hanno scelto di fare dell’informazione il proprio mestiere. Difendere l’autonomia dei colleghi, il loro sacrosanto diritto ad un equo compenso e alla libertà di fare il proprio lavoro, è il compito principale della Federazione della Stampa”.
Ma “non si può dimenticare – incalza Siddi – che il Sindacato è fatto di persone ed è di persone che ha bisogno per realizzare i compiti a cui è deputato. Il Sindacato – ammonisce il vertice della Fnsi – non è una sigla. E’ un’associazione. Di uomini, di donne, che devono impegnarsi, insieme, per il bene dell’intera categoria”.
Ruolo e compiti, quelli del Sindacato dei giornalisti, per la verità, “non sempre facili, specie quando ci si trova di fronte a colleghi che, invece di segnalare comportamenti vergognosi di editori che non si fanno scrupoli nell’utilizzare schiere di giornalisti, pagandoli con pochi euro, o non pagandoli affatto, magari per mesi, scelgono la via del silenzio. O, ancor peggio, chiedono al Sindacato di non denunciare situazioni gravissime e inaccettabili, per paura di perdere il lavoro”.
Ma “così facendo – tuona Siddi – non si salva il lavoro da giornalista, si contribuisce soltanto a propagare l’illegalità: non esistono minacce, non si può non denunciare l’editore che non paga, non si può tacere. Se si decide di farlo, significa che si decide di stare nell’illegalità. Perché è illegale che un’azienda non paghi gli stipendi ai propri lavoratori. E’ illegale che non versi i contributi. E queste cose vanno segnalate. Vanno denunciate al Sindacato dei giornalisti: se i colleghi vittime di simili angherie non parlano, la Federazione della Stampa non può fare nulla. Non può difenderli”. (da www.giornalisticalabria.it)

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