Abbiamo ricevuto la mail che pubblichiamo in via eccezionale perché in realtà il sito della Fnsi tratta i problemi della categoria e non ha titolo per occuparsi dei tanti, troppi, problemi che affliggono la popolazione. Quello degli omicidi bianchi in particolare ci vede molto sensibili ma il nostro angolo di osservazione rileva quello che si muove in ambito sindacale giornalistico, non possimo occuparci della quotidianità. Comunque in questo caso, per rispetto al lettore che ci ha sollecitato, facciamo un'eccezione. Buona lettura.
> Lunedì 29 settembre il Presidente della > Repubblica Giorgio Napolitano, è tornato a > parlare di sicurezza sul lavoro, davanti ai > ragazzi delle scuole, per l'inaugurazione dell'anno scolastico 2008-2009: > > "perchè non si debba in troppi casi rischiare la vita per lavorare" > > Vorrei invitare il Presidente Napolitano a > rivolgere un'appello anche a tutti i mezzi > d'informazione, perchè si riaccendano i > riflettori su questa vergognosa mattanza delle > morti sul lavoro, che ancora molti giornalisti, > politici e sindacalisti si ostinano a chiamare morti bianche. > Le morti sul lavoro sono tornate ad essere > relegate, quando va bene, nelle notizie brevi dei > quotidiani e nei titoli di coda dei tg, e questa non è una bella cosa. > Figuriamoci per gli infortuni e gli invalidi sul > lavoro, di cui quasi nessun mezzo d'informazione parla. > Però intanto i mezzi d'informazione danno ampio > spazio al gossip e ai reality, tra cui l'isola > dei famosi, x-factor, ecc, di cui sinceramente si potrebbe fare anche a > meno. > I dati (provvisori) Inail, ci dicono che i morti > sul lavoro sono in calo, 1210 morti nell'anno > 2007, a fronte dei 1341 dell'anno 2006. > E tutti, politici, sindacalisti, giornalisti a commentare questi dati. > Se si guarda i dati (provvisori) Inail, gli > infortuni mortali sul lavoro sono calati quasi > del 10%, e qualcuno ha pure gioito per questo calo (provvisorio). > Ma non c'è nulla di cui gioire invece, non si può > definire un paese civile, quello dove ci sono > mediamente ogni anno 1200 morti sul lavoro. > Un sindacato che si rispetti avrebbe già > proclamato diversi scioperi generali, con > manifestazione nazionale a Roma, ma invece niente. > Mi domando cosa aspettino ancora Cgil, Cisl e Uil a proclamarlo. > Il Governo Berlusconi sta smontando pezzo per > pezzo il Dlgs 81 del 9 aprile 2008, e anche su > questo il sindacato non ha fatto manifestazioni o scioperi. > Mentre sto scrivendo questa lettera, apprendo > dalle agenzie, che 3 operai sono morti in un cantiere autostradale nel > Mugello. > Secondo le prime informazioni la piattaforma su > cui stavano lavorando è precipitata.La > piattaforma era a una ventina di metri di altezza > e gli operai stavano lavorando su alcuni piloni. > Tutti e tre sarebbero morti sul colpo. > Il bilancio tragico di oggi è di cinque operai > morti ( a Bastia Umbria un operaio di 27 anni è > morto schiacciato dal carico caduto dal > carroponte, a Genova un operaio di 33 anni caduto > in un pozzo di biogas profondo 18 metri) > Adesso arriveranno le solite lacrime di > coccodrillo, e poi come sempre niente, tante parole, ma di fatti poco o > nulla. > Voglio concludere questa mia lettera con queste > parole di denuncia veramente forti di Graziella > Marota (suo figlio Andrea il 20 giugno 2006 è > morto con il cranio schiacciato in una pressa > tampografica, nella ditta Asoplast di Ortezzano-AP): > > "Ora io mi chiedo, se nel 2008 è possibile e > concepibile ancora che qualcuno muoia per > lavorare: si lavora per vivere, non per > morire.Poi ti aspetti, dopo due anni di indagini > che la giustizia faccia il suo corso, che i > colpevoli della morte di tuo figlio abbiano la > giusta condanna, e anche qui un'altra beffa.Gli > imputati per la morte di andrea sono stati > condannati a otto mesi di condizionale, con la > sospensione della pena.Ora io mi chiedo: Ma vale > così poco la vita di un operaio?" > > Le parole di graziella ci devono invitare tutti a > riflettere profondamente, perchè non è più > possibile andare avanti così.E' un bollettino di guerra!!!BASTA!!! > Marco Bazzoni-Operaio e Rappresentante dei > lavoratori di un'azienda metalmeccanica fiorentina. > Email: bazzoni_m@tin.it