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Internazionale 22 Apr 2008

Olimpiadi, Ifj e Fnsi: “Prime, caute aperture della Cina sulla libertà di informazione”

”Le autorità di governo della Cina hanno manifestato disponibilità a promuovere misure che favoriscono lo sviluppo della libertà dell’informazione e del giornalismo e ad operare per consentire ai 30.000 giornalisti che arriveranno da tutto il mondo per seguire le Olimpiadi, di esercitare liberamente il loro mestiere. Restano però preoccupazioni per la sicurezza degli inviati a causa delle ripetute minacce ai rappresentanti della stampa estera, accusati di aver dato una falsa immagine della Cina in occasione delle recenti repressioni in Tibet.

”Le autorità di governo della Cina hanno manifestato disponibilità a promuovere misure che favoriscono lo sviluppo della libertà dell’informazione e del giornalismo e ad operare per consentire ai 30.000 giornalisti che arriveranno da tutto il mondo per seguire le Olimpiadi, di esercitare liberamente il loro mestiere. Restano però preoccupazioni per la sicurezza degli inviati a causa delle ripetute minacce ai rappresentanti della stampa estera, accusati di aver dato una falsa immagine della Cina in occasione delle recenti repressioni in Tibet.

E’ quanto afferma la Federazione Internazionale dei Giornalisti, cui partecipa attivamente la Fnsi, a conclusione della visita a Pechino di una missione guidata dal Segretario Generale Aidan White. “Si è trattato di un’esperienza in salsa agrodolce”, ha dichiarato White. “Siamo rimasti favorevolmente colpiti da una nuova disponibilità a ricomporre il nostro disaccordo in merito alla libertà di stampa e al giornalismo, ma i problemi cui sono esposti i reporter sul campo non possono essere ignorati”. La IFJ ha incontrato le autorità di governo cinesi come anche i dirigenti dei principali media e della All China Journalists Association, diretta dal governo, ed ha avuto colloqui con il Comitato Olimpico Cinese e con molti corrispondenti esteri, alcuni dei quali si sono trovati ad essere minacciati dalla rabbia cinese contro la copertura da parte dei media stranieri dei disordini verificatisi in Tibet e delle proteste lungo il percorso della torcia olimpica. “Nel corso delle ultime settimane alcuni giornalisti sono stati minacciati e si è verificato un aumento delle violazioni degli impegni assunti affinché i media operassero senza interferenze”, ha affermato White. “E’ tempo di abbassare la temperatura ed iniziare a parlare di come rendere più sicuro il giornalismo per sottrarre i reporter al fuoco incrociato della politica”. ”Abbiamo anche sollevato preoccupazioni riguardo ai giornalisti in carcere”, ha dichiarato White. “Il nostro obiettivo principale è la comprensione reciproca. Potremo non raggiungere un accordo, ma discutere a fondo ogni questione ci consentirà di sfidare il pregiudizio e l’ostilità che mette a rischio i giornalisti”. Dopo i Giochi di agosto, la IFJ si propone di collaborare strettamente con i giornalisti cinesi per garantire che le promesse di libertà di stampa fatte prima dei giochi e le nuove direttive che riconoscono ai giornalisti il diritto di operare liberamente rimangano in vigore anche dopo le Olimpiadi. La Cina – ha detto White - deve mantenere le proprie promesse ed aprire la porta ad un duraturo processo di dialogo e di cooperazione con i giornalisti. il cambiamento è inevitabile ed il giornalismo può svolgere un ruolo vitale nel combattere l’ignoranza, gli equivoci e le ostilità presenti lungo il percorso”.

@fnsisocial

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