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Fnsi 19 Nov 2004

Oggi (sabato 20 novembre) scioperano i giornalisti de "Il Gazzettino" "Decisioni improvvise e improvvisate da parte dell'azienda e del direttore provocano nella redazione un insostenibile disagio professionale"

Oggi (sabato 20 novembre)scioperano i giornalistide "Il Gazzettino""Decisioni improvvisee improvvisate da partedell'azienda e del direttoreprovocanonella redazioneun insostenibile disagioprofessionale"

Oggi (sabato 20 novembre)
scioperano i giornalisti
de "Il Gazzettino"
"Decisioni improvvise
e improvvisate da parte
dell'azienda e del direttore
provocano
nella redazione
un insostenibile disagio
professionale"

COMUNICATO DEL COMITATO DI REDAZIONE DE IL GAZZETTINO I giornalisti de Il Gazzettino hanno deciso di scioperare nella giornata di sabato 20 novembre. Molteplici le ragioni della protesta, a cominciare da un’ormai insostenibile situazione di diffuso disagio professionale e umano derivante dai comportamenti dell’Azienda e della Direzione e dalle decisioni operative imposte alle redazioni e ai singoli giornalisti. La denuncia della gravità della situazione da parte dall’assemblea redazionale è avvenuta con voto unanime (110 giornalisti). Tra l’altro i giornalisti hanno sottolineato con enorme preoccupazione: - le continue violazioni, anche da parte del Direttore, delle regole vigenti, di cui l’Azienda dovrebbe essere garante; - l’abolizione da parte del Direttore della riunione quotidiana di redazione e con essa del basilare principio, in un giornale, della collegialità del lavoro. Il confronto delle idee da cui normalmente nasce un giornale è stato addirittura sostituito dall’incredibile imposizione ai giornalisti di “comunicare” tra loro via e-mail, anche se distano pochi metri l’uno dall’altro. Un caso unico al mondo; - nessuna attenzione per le difficoltà delle redazioni che rappresentano il core-business del Gazzettino, mentre si assumono giornalisti per improbabili e assolutamente non competitive iniziative marginali, vedi il caso dell’edizione per Trieste. Consistenti risparmi sul costo del lavoro non vengono reinvestiti nelle redazioni. All’emergenza si fa fronte mettendo in crisi ora una, ora l’altra redazione, non rispettando le competenze e le specificità professionali, trattando i giornalisti come pacchi postali, a volte senza nemmeno informarli delle decisioni che li riguardano e sottoponendoli a uno stress non più sopportabile; - le continue decisioni unilaterali, improvvise e improvvisate, che cambiano continuamente volto al giornale, perpetuando un metodo che ha portato a risultati pesantemente negativi in edicola, mentre non si intravede un progetto serio e compiuto di rilancio della testata. L’edizione del lunedì, imposta senza il necessario confronto con la redazione, continua ad essere assolutamente non competitiva: ad esempio gli spazi informativi per le cronache locali e lo sport sono stati drasticamente ridotti; - una lunga serie di mancate risposte, a cominciare dall’inspiegabile cancellazione di centinaia di migliaia di foto dallo storico archivio del giornale; - un’inaccettabile situazione di commistione tra redazioni e concessionaria pubblicitaria: stessi locali, stessi impiegati. Addirittura tra le scrivanie dei giornalisti sono state installate strutture estranee all’informazione, funzionali unicamente alla raccolta pubblicitaria. Anche questo un caso unico al mondo; - il travaso di giornalisti da Telefriuli al Gazzettino, due realtà completamente diverse, non è stato spiegato in alcun modo, mentre verso i precari storici del giornale e i part-time, in lista d’attesa da anni, c’è un atteggiamento di totale e non motivata chiusura. Non si tratta di una vertenza economica, ma di uno sciopero per la dignità del lavoro e per la salvaguardia della Testata. Venezia, 19 novembre 2004 IL COMITATO DI REDAZIONE

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