Il presidente dell’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna, Camillo Galba, ha deciso di tenere il Consiglio direttivo dell’Aser nella redazione del quotidiano "Il Domani" di Bologna per essere al fianco dei colleghi che rischiano di perdere il posto di lavoro. La riunione avrà luogo venerdì 31 ottobre alle ore 11.
L’azione dei sindacati e l’intervento delle istituzioni hanno portato alla sospensione della chiusura annunciata per l’1 novembre, ma l’Aser esprime forte preoccupazione per il futuro del giornale e dei suoi dipendenti e riafferma che qualunque soluzione verrà trovata dovrà tenere legati i giornalisti e i poligrafici alla testata. Il quotidiano 'Il Domani di Bologna', che occupa 17 giornalisti e 8 poligrafici, non chiuderà l'1 novembre come invece aveva annunciato lunedì la proprietà, l' Editoriale Bologna srl che fa capo a Legacoop, per motivi legati in gran parte a una crisi finanziaria della testata. La decisione è venuta al termine di un incontro nella sede della Provincia tra istituzioni (anche Comune e Regione) e proprietà, che ha accettato la proposta dei mediatori di rinviare di una settimana la chiusura. Rinvio che - spiega una nota della Provincia - "dovrebbe consentire di verificare, in particolare, i problemi finanziari che gravano sulla testata e le eventuali ipotesi di continuità editoriale con una nuova partnership". Mercoledì pomeriggio 5 novembre le parti faranno il punto in un nuovo incontro, sempre nella sede dell'Amministrazione provinciale. Il tavolo di oggi è stato preceduto da un incontro tra istituzioni e giornalisti della testata oltre che con dirigenti sindacali, di Fnsi e di Aser. A Palazzo Malvezzi, la presidente Beatrice Draghetti, l'assessore provinciale al Lavoro Paolo Rebaudengo, l'assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli e Sergio Aleotti dello staff del sindaco di Bologna Sergio Cofferati hanno prima incontrato i giornalisti del quotidiano e i rappresentanti sindacali (presenti, tra gli altri, il segretario nazionale aggiunto della Federazione della Stampa, Giovanni Rossi, e il presidente dell'Associazione stampa dell'Emilia-Romagna, Camillo Galba). Poi c'è stato l' incontro tra le Istituzioni e la proprietà, rappresentata dall'amministratore delegato della Editoriale Bologna Srl, Dino Tavazzi, e dal presidente del Consiglio di amministrazione Claudio Mengoli (presente anche un rappresentante della Lega provinciale delle cooperative). L'esame delle possibili soluzioni negoziali tra le parti verrà fatto nel corso del vertice di mercoledì prossimo. Non è escluso che vengano anche riattivati i contatti con il gruppo Spallanzani, con cui era stata avviata nei mesi scorsi una trattativa per la cessione del 'Domanì, poi fallita. "Il risultato dell'incontro di oggi - ha commentato Rebaudengo - ha consentito di evitare la brusca e traumatica rottura tra le parti e l'immediata perdita del lavoro per i 17 giornalisti e gli otto poligrafici che lavorano al Domani. L'auspicio è che questa boccata di ossigeno serva davvero a individuare le possibili soluzioni per non spegnere una voce così importante per il pluralismo dell'informazione nel nostro territorio". (ANSA) "L'incontro, svoltosi alla presenza e con il contributo essenziale delle istituzioni, ha prodotto il primo ed importante risultato di far recedere la proprietà de 'Il Domanì dall'intenzione di cessare le pubblicazioni dall'1 novembre prossimo". Così la Cgil di Bologna commenta il rinvio di una settimana dell'annunciata chiusura del quotidiano, deciso nel tavolo di crisi. Riferendosi alle "verifiche tese a scongiurare l'annunciata chiusura del giornale" che si metteranno in campo da qui al prossimo incontro tra le parti di mercoledì, la Cgil precisa di essersi "riservata di valutare gli esiti di tali verifiche al momento della loro prospettazione all'incontro del 5 ribadendo comunque che, per quanto la riguarda, il punto di riferimento resta l'intesa sottoscritta presso la Provincia di Bologna il 28 luglio". (ANSA)