Giulio Regeni in un murale realizzato a Berlino

'Nove giorni al Cairo', mercoledì 24 maggio alla Casa del Cinema la proiezione del docufilm

Mercoledì 24 maggio, alle 19.30, la Casa del Cinema di villa Borghese ospita la proiezione del docufilm "Nove giorni al Cairo", il documentario di Carlo Bonini e Giuliano Foschini dedicato alla vicenda di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto tra gennaio e febbraio 2016.

"Tortura e omicidio di Giulio Regeni", non a caso, è il sottotitolo scelto dagli autori, che nel documentario scandagliano i giorni trascorsi tra il rapimento di Giulio, il 25 gennaio 2016, e il ritrovamento del suo corpo, il 3 febbraio.

Ad oltre un anno di distanza da quei momenti, cosa sia davvero successo in quei giorni ancora non è dato saperlo. I genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni, continuano a chiedere con forza verità e giustizia per loro figlio. Con loro si sono mobilitati da subito Amnesty International Italia, il presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi, la Federazione della Stampa, gli amici di Giulio, la società civile italiana, le istituzioni. Ma ancora non si hanno certezze ufficiali sulla sorte del giovane ricercatore. E, a dispetto delle parole e delle promesse, le autorità egiziane – dopo aver tentato di creare false piste e di sviare le indagini – continuano a collaborare solo in parte con gli inquirenti italiani.

«Un omicidio di Stato». Così, appena poche settimane fa, nel corso dell’ultima conferenza stampa sul caso Regeni, il senatore Manconi aveva definito la morte di Giulio. «Ormai abbiamo prove e nomi», aveva detto l’avvocata della famiglia, Alessandra Ballerini. Eppure la verità sembra ancora lontana. Come lontana, per usare le parole della madre di Giulio, resta ancora la possibilità di «avere finalmente pace».

Il docufilm di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, realizzato da Repubblica in collaborazione con 42° Parallelo, ripropone con immagini, audio e testimonianze inedite gli ultimi giorni di vita di Giulio Regeni. Un esempio di come il giornalismo italiano, come chiesto più volte anche dalla Fnsi, possa e debba contribuire a tenere alta l’attenzione sulla vicenda del giovane ricercatore italiano.