L'associazione Occhiblu, che dal 2016 organizza a Lampedusa il Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano, si congratula con l'attivista iraniana Narges Mohammadi per l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace mentre è ancora detenuta nel carcere di Evin. «Da otto anni – dice il presidente dell'associazione Occhiblu, Filippo Mulè – realizziamo a Lampedusa un Premio giornalistico internazionale che è un'occasione per centrare l'attenzione sui valori dell'integrazione, della solidarietà, sulla difesa dei diritti umani e del buon giornalismo, invitando personalità della cultura e dell'informazione. Il riconoscimento conferito a Narges Mohammadi è un premio al coraggio delle donne iraniane e rappresenta un momento storico nella lotta per le libertà nel tormentato Paese islamico».
Proprio nello scorso mese di luglio, nel corso dell'ottava edizione del Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano a Lampedusa, la giuria presieduta dal collega Riccardo Arena ha assegnato la vittoria nella sezione "Stampa nazionale-radio e tv" ad Antonella Alba, giornalista di Rainews 24, per il servizio dal titolo "La protesta del velo" in cui si racconta l'eroica e forte ribellione del popolo e soprattutto delle donne iraniane rispetto al regime oscurantista e repressivo della teocrazia.
«Il Premio Nobel per la Pace assegnato a Narges Mohammadi – conclude Mulè – richiama all'impegno civile e alla libertà d'espressione. Sperando di poter ospitare in futuro l'attivista al centro del Mediterraneo, ci auguriamo anche noi che l'Iran rilasci al più presto la giornalista in modo che possa partecipare alla cerimonia di consegna del Nobel che avverrà a dicembre».