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Internazionale 10 Apr 2006

New York Times: il linguaggio del Web trasforma quello dei giornali

(Astro9colonne) - New York, 10 apr – “Questo articolo è noioso, quindi è scritto per Google”. Il titolo è del New York Times, che intende così porre l’accento su una nuova realtà del giornalismo: gli articoli scritti a uso e consumo dei motori di ricerca.

(Astro9colonne) - New York, 10 apr – “Questo articolo è noioso, quindi è scritto per Google”. Il titolo è del New York Times, che intende così porre l’accento su una nuova realtà del giornalismo: gli articoli scritti a uso e consumo dei motori di ricerca.

“I giornalisti nel corso del tempo si erano abituati ad avere due destinatari del loro lavoro: i volubili lettori o i pignoli editori. Oggi, c’ è un terzo importante arbitro: Internet, che seleziona e veicola gli articoli tramite motori di ricerca quali Google, Yahoo e Msn”. Il fenomeno è sempre più vistoso, dato che il 30 per cento e oltre degli articoli dei giornali viene letto tramite la rete. “Il motore di ricerca deve ricevere testi chiari, con parole precise e titoli pertinenti, in modo da poterli accogliere facilmente e poi incanalarli a seconda delle richieste degli internauti”, spiega Ed Canale, vicepresidente per le strategie e le nuove tecnologie della BBC News Interactive. I giornalisti, dunque, devono essere in grado di adeguarsi allo stile del Web, a cominciare dal fatto che il senso del pezzo deve essere racchiuso in poche righe. “Addio all’originalità, alle aperture accattivanti, ai commenti elaborati. Alla faccia del giornalismo insegnato per anni”, commenta il New York Times.

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