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Internazionale 28 Giu 2005

Nepal: il radiocronista costretto ad andare in onda con il megafono

Katmandu, 27 giu - A Biratnagar, 500 chilometri a est di Katmandu (Nepal) ogni sera circa 300 persone si radunano per ascoltare Keshav Bhattarai che legge le notizie dallo studio all’aperto, per la precisione dal tetto, della sua radio nepalese.

Katmandu, 27 giu - A Biratnagar, 500 chilometri a est di Katmandu (Nepal) ogni sera circa 300 persone si radunano per ascoltare Keshav Bhattarai che legge le notizie dallo studio all’aperto, per la precisione dal tetto, della sua radio nepalese.

(Astro9colonne) - Katmandu, 27 giu - A Biratnagar, 500 chilometri a est di Katmandu (Nepal) ogni sera circa 300 persone si radunano per ascoltare Keshav Bhattarai che legge le notizie dallo studio all’aperto, per la precisione dal tetto, della sua radio nepalese. Dal 1 febbraio infatti, data del colpo di stato da parte del re Gyanendra che ha licenziato il governo e imposto la più rigida censura, le dozzine di radio indipendenti che trasmettevano in FM sono state escluse dalla messa in onda. La popolarità delle radio indipendenti era enorme, dato che erano l’unica alternativa alla ingessata informazione governativa. L’alternativa messa in atto per ora è quindi la lettura via altoparlante, per 15 minuti, delle ultime notizie, tanto locali (scarsità del pesce al mercato, ribellione maoista in atto nel paese) quanto internazionali (soprattutto guerra in Iraq). La lettura pubblica, a cui assistono anche politici, insegnanti, studenti e passanti, continuerà a oltranza. Shiva Bahadur Karki, della Federazione Nepalese dei Giornalisti che organizza le trasmissioni di strada, dichiara: “continueremo finché la libertà di stampa non sarà ripristinata.

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