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Internazionale 19 Lug 2007

Nei giornali americani pubblicità in caduta libera

L’industria dei giornali negli Stati Uniti continua a fare i conti con i risultati deludenti delle entrate pubblicitarie, che dall’inizio dell’anno non hanno fatto che diminuire.

L’industria dei giornali negli Stati Uniti continua a fare i conti con i risultati deludenti delle entrate pubblicitarie, che dall’inizio dell’anno non hanno fatto che diminuire.

Le entrate complessive delle pubblicità su carta e online sono scese del 4,8% a 10,6 miliardi di dollari nel primo trimestre rispetto a un anno prima, secondo la Newspaper Association of America. Un dato da confrontarsi con il declino dell’intero 2006 dello 0,3%. Gli editori dicono che il calo delle entrate pubblicitarie ad aprile e maggio ha rallentato, ma saranno solo i dati finanziari del secondo trimestre che verranno rilasciati in questi giorni (da big del settore come Gannett, Dow Jones, McClatchy) a dare la misura della crisi. Secondo un’analisi condotta dal Wall Street Journal, nel primo trimestre, le entrate di ogni maggiore categoria di pubblicità – inserzioni, nazionali, retail – sono diminuite. Il dato peggiore si registra per le inserzioni o annunci locali (classified), dove la spesa è scesa del 13,2% - non tanto a causa della concorrenza di Internet quanto delle difficoltà economiche che affliggono alcune categorie di inserzionisti. Per esempio, gli annunci immobiliari sono scesi in concomitanza con la crisi del mercato immobiliare. Così anche gli annunci di lavoro. Secondo Edward Atorino, analista presso il broker finanziario Benchmark, il declino totale delle entrate pubblicitarie sarà quest’anno del 4,3%, uno dei più gravi della storia americana. Le cause sono varie: meno persone comprano i giornali ma soprattutto Internet esercita una concorrenza spietata con i grandi portali e i siti di inserzioni gratuite come Craigslist. E’ anche questo declino nella pubblicità che ha spinto tutti i giornali americani, grandi e piccoli, a una serie di misure di ristruttuazione e consolidamento. In particolare, gli editori cercano di mettere in atto iniziative per aumentare le entrate pubblicitarie dal Web ma gli analisti dicono che anche la crescita delle entrate pubblicitarie su Internet comincia a rallentare e quindi non è sufficiente a controbilanciare ciò che si perde su carta. Dati alla mano, le entrate pubblicitarie online dei giornali sono cresciute del 31,5% nel 2006 a 2,7 miliardi di dollari. Nel primo trimestre del 2007, sono aumentate del 22,3% a 750 milioni. Tuttavia, l’online ha rappresentato solo il 5% dei 49,3 miliardi di dollari di entrate complessive in pubblicità dei giornali americani nel 2006. Il problema riguarda tutti: la Gannett, che pubblica 85 quotidiani negli Stati Uniti, tra cui Usa Today, dice che le entrate pubblicitarie su carta sono scese del 6,8% a maggio. Le entrate pubblicitarie della divisione News Media del New York Times sono scese del 9,9% lo stesso mese. Alla McClatchy, che pubblica 31 quotidiani, il calo è stato dell’11,5% a maggio. Sul Wall Street Journal, gruppo Dow Jones, la spesa pubblicitaria si è ridotta del 3,4%. (9Colonne)

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