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Internazionale 19 Dic 2007

Negli Stati Uniti varate norme più permissive sulle concentrazioni editoriali

La Federal Communications Commission ha deciso di “ammorbidire” le restrizioni sulla proprietà dei media nelle 20 principali città americane, nonostante le obiezioni dei gruppi dei consumatori e la minaccia di alcuni senatori di annullare il voto.

La Federal Communications Commission ha deciso di “ammorbidire” le restrizioni sulla proprietà dei media nelle 20 principali città americane, nonostante le obiezioni dei gruppi dei consumatori e la minaccia di alcuni senatori di annullare il voto.

La Fcc ha votato con 3 sì (dei commissari repubblicani) e 2 no (i democratici) per modificare il divieto, che esisteva da 32 anni, di possedere un giornale e una rete tv sullo stesso mercato. Il presidente della Fcc, il republicano Kevin Martin, ha definito la modifica della legge "un allentamento del divieto relativamente modesto” e ha detto che “potrebbe aiutare a prevenire l’erosione nella copertura mediatica locale”. Ma il commissario democratico Jonathan Adelstein ha commentato: “La Fcc non ha mai commesso un atto così palese di sfida contro il Congresso. La legge non dice che dobbiamo stare al servizio di coloro che vogliono trarre profitto dall’utilizzo delle frequenze pubbliche, la legge ci impone invece di servire l’interesse dei cittadini”. E ha aggiunto: “Il pubblico ci ha più volte ripetuto che non è interessato a un’ ulteriore concentrazione dei media”. Le norme finora in vigore vietavano di possedere un giornale e una televisione o stazione radio sullo stesso mercato, a meno che la Fcc non garantisse una deroga. Chi si è opposto all’allentamento del divieto dice che la nuova legge eliminerà le voci indipendenti. Il timore, inoltre, è che la nuova disposizione sia un incentivo alla concessione di deroghe ben oltre i 20 mercati principali. Il giorno prima dell’approvazione delle nuove norme da parte della Fcc, un gruppo di 25 senatori ha mandato una lettera a Martin in cui ha annunciato che farà di tutto per annullare la decisione. (9Colonne)

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