CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 28 Feb 2005

Natale (Usigrai) replica alle dichiarazioni di Masotti e dell'onorevole Romani sulla trasmissione "Punto a capo" che riguardava i fatti del G8 di Genova

Natale (Usigrai) replica alle dichiarazioni di Masotti e dell'onorevole Romani sulla trasmissione "Punto a capo" che riguardava i fatti del G8 di Genova

Natale (Usigrai) replica alle dichiarazioni di Masotti e dell'onorevole Romani sulla trasmissione "Punto a capo" che riguardava i fatti del G8 di Genova

Poiché tengo alla correttezza dell’informazione più del collega Masotti, e nonostante i toni insultanti che egli ha ritenuto di usare, gli do atto che la mia dichiarazione di oggi pomeriggio era inesatta su un particolare: le intercettazioni di cui si è parlato in “Punto e a capo” non riguardavano i parlamentari. Per il resto confermo integralmente il giudizio sul comportamento di un collega talmente fazioso da provocare dissociazioni a ripetizione da parte di chi ha la ventura di trovarsi a lavorare con lui. Quanto all’onorevole Romani, che oggi si fa paladino della “eguale dignità” dei colleghi Rai rispetto ai giornalisti che fanno giornalismo investigativo nella carta stampata, gli suggerisco di cominciare a difendere i diritti all’eguale dignità anche fra i colleghi Rai. Potrebbe farlo dando la sua solidarietà a Enrico Rotondi: un collega della redazione di Milano, esautorato da un altro giornalista proveniente da Roma. L’on.Romani, parlamentare lombardo, avrebbe un’occasione eccellente per difendere l’autonomia della Rai milanese. Invece tace. Anche i silenzi possono essere molto faziosi Roberto Natale Segretario Usigrai Roma, 25 febbraio 2005 E’ apparentemente schizofrenica, questa Rai, nel modo in cui affronta l’informazione sulle materie giudiziarie. “Punto e a capo” ha fornito ieri sera un esempio di spregiudicatezza assolutamente fuori dalle regole e dalle consuetudini del servizio pubblico: una trasmissione su un processo ancora in corso, che ha dato voce solo ad alcune delle parti in causa e che ha fatto uso di intercettazioni riguardanti persino alcuni parlamentari. Nelle stesse ore, la redazione Rai di Milano ha appreso che è stato di fatto esautorato (nonostante le assicurazioni fornite appena pochi giorni fa dal caporedattore centrale Gianvito Lomaglio) uno dei due cronisti che in questi anni hanno seguito con grandissimo equilibrio e rigore professionale il processo Imi-Sir. Proprio questa sembra essere l’imputazione a suo carico: un’informazione talmente aderente alla realtà dei fatti da richiedere la sua sostituzione con un collega appositamente distaccato da Roma per fornire i contributi al Tg1 e al Tg2. Ad alcuni è consentito violare le regole aziendali; ad altri non è nemmeno permesso di onorare le regole di correttezza della professione. C’è un filo ben chiaro che lega la Rai “spregiudicata” e la Rai “prudente”: è il mandato politico che, in modo scoperto, viene perseguito da questo gruppo dirigente. Alla redazione di Milano l’Usigrai assicura il pieno sostegno a tutte le iniziative che essa riterrà di adottare per contrastare questo insulto alla propria professionalità. Il sindacato è certo che numerose redazioni Rai faranno sentire la loro solidarietà. Al vertice aziendale, invece, abbiamo da avanzare una sola richiesta: se ne vada. La sua faziosità sta sporcando ogni giorno di più l’immagine della Rai. Roberto Natale

@fnsisocial

Articoli correlati