I casi di Mario Spezi e di Giovanni Spinoso, due cronisti fiorentini finiti nei guai per aver cercato di svolgere con professionalità e correttezza il proprio lavoro di cronisti impegnati a seguire l'inchiesta del "mostro di Firenze", non sono rimasti isolati ed oggi emerge un terzo inquietante caso.
La notizia delle intercettazioni, disposte dalla Procura di Perugia, a cui sarebbero stati sottoposti numerosi giornalisti incaricati di seguire l'inchiesta non può che suscitare fortissimo allarme tra tutti i colleghi che lavorano con trasparenza e professionalità per assicurare un'informazione indipendente e corretta all'opinione pubblica. Si continua infatti a dedicare molto tempo e grandi energie per spiare l'attività dei giornalisti, per capire quali sono le loro fonti. Tempo ed energie che dovrebbero essere piuttosto dedicate a scoprire gli esecutori e i mandanti dei delitti. L'Associazione stampa toscana chiede che i cronisti siano messi nelle condizioni di svolgere il proprio delicatissimo lavoro al riparo da pressioni e tentativi di condizionamento.