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Fnsi 01 Ago 2002

Montezemolo e lo schiaffo di Massa: prese di posizione e opinioni

Montezemolo e lo schiaffo di Massa: prese di posizione e opinioni

Montezemolo e lo schiaffo di Massa: prese di posizione e opinioni

Il Segretario della Federazione della Stampa, Paolo Serventi Longhi, l’Unione Nazionale Cronisti Italiani, il Sindacato dei Giornalisti dell’Informazione Visiva, il comitato di redazione de Il Tirreno hanno protestato per l’episodio di cui si è reso protagonista il Presidente della Fieg Luca Cordero di Montezemolo, ieri all’aeroporto di Massa. Serventi ha espresso sorpresa e rincrescimento per l’episodio, ha manifestato solidarietà al collega Claudio Cuffano e si è detto certo che il Presidente della Fieg abbia agito in un momento di eccessiva tensione e che abbia già rivolto le sue scuse al collega. Il Segretario della Fnsi ha sottolineato l’esigenza che, soprattutto tutti coloro che hanno ruolo nel sistema dell’informazione, rispettino i giornalisti che svolgono il loro lavoro. Franco Siddi, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, conferma il suo profondo stupore per la vicenda degli sberloni e degli insulti coi quali il presidente Fieg, Luca Cordero di Montezemolo, mercoledì scorso a Massa, ha aggredito il collega Claudio Cuffaro mentre, per la cronaca locale de "Il Tirreno", cercava di fotografare il suo arrivo, assieme alla famiglia, in Versilia. Siddi auspica anche una "riflessione serena" da parte del presidente degli editori e l'esigenza di fare chiarezza sullo spiacevole caso. Il tutto è contenuto in un messaggio che il presidente del sindacato dei giornalisti, assente nei giorni scorsi, ha inviato, al Gruppo nostro gruppo di specializzazione dell’informazione visiva, soffermandosi anche sulla preoccupante crescita, nelle redazioni, di " tentazioni omissive e di autocensura". Ecco, qui di seguito, il testo della lettera: "Dopo il colloquio di mercoledì scorso e lo scambio di idee sul caso degli schiaffoni di Montezemolo al fotoreporter del Tirreno Claudio Cuffaro, dopo aver concordato (tenendo uno stretto collegamento informativo per tutta la serata, grazie al vostro tramite) con il segretario generale della Fnsi la presa di posizione da lui stesso espressa all'Ansa, non ho avuto più modo di tornare sulla vicenda perché fuori ufficio e lontano anche da un computer. Confermo tutto lo stupore per l'accaduto e la solidarietà al collega Cuffaro e ai colleghi del Gsgiv e del Tirreno, che avevo già avuto modo di manifestare. Il giornalismo diventa un fastidio? Lo si vuole indulgente , reticente, omissivo? O lo vuole tale chi è potente? Le domande non sono retoriche. Sono sorpreso della reazione di Montezemolo davanti al fotogiornalista. E' il leader della nostra controparte naturale – ossia degli editori - conosce i meccanismi del modo dell'informazione da tempo e quindi anche le attenzioni supplementari riservate ai personaggi pubblici. Probabilmente il sentimento protettivo di padre verso la sua bambina e qualche tensione di troppo gli hanno fatto compiere un vero infortunio sul campo. Un infortunio spiacevole, che suscita rincrescimento ed esigenza di chiarezza. Sono convinto che lo stesso Luca di Montezemolo, avendo conosciuto finora (al contrario di quanto successo e denunciato dai colleghi circa l'accaduto a Massa) la sua cortesia ed educazione anche in momenti di duro confronto, vorrà farla con una riflessione serena. Sarà, comunque, sempre importante, in presenza di minori, assicurare da parte nostra le cautele dettate dalla deontologia e dalla carta di Treviso. In attesa del Giurì per la lealtà dell’informazione, ci sono, peraltro, tanti canali di chiarimento - se un possibile equivoco non è chiarito in origine - non certo la reazione violenta o gli schiaffi. Quanto al silenzio dei giornali sulla vicenda, persino sulla nota della Fnsi, purtroppo debbo dire che tentazioni omissive ed autocensura crescono. Nei luoghi di lavoro, nelle redazioni, dobbiamo sentirci più impegnati a raccontare la verità dei fatti e a far rispettare almeno il diritto di espressione sindacale. E ciò sia nel come a prescindere dal caso Montezemolo, che, comunque, dovrà essere chiarito, spero con soddisfazione e con un impegno a sostenere la libertà di stampa nel rispetto dei doveri deontologici e dei codici etici. La Fieg potrebbe trarre lo spunto per firmare e rilanciare con noi la Carta di Treviso e le altre carte etiche, magari concorrendo a farne un testo unico, sul quale rimpegnare davvero tutti i soggetti titolari del "movimento" del bene informazione. Un caro saluto e, spero davvero , buone vacanze, Franco Siddi". L’Associazione Stampa Toscana esprime la propria solidarietà al collega Claudio Cuffaro, aggredito mercoledì mattina – secondo un comunicato del CdR del Tirreno – "all’aeroporto di Cinquale (Massa) dal presidente della Federazione Italiana Editori Giornali Luca Cordero di Montezemolo. Il nostro fotografo, - precisa il CdR del Tirreno - insieme ad altri colleghi, stava fotografando Luca Cordero di Montezemolo mentre scendeva da un elicottero insieme alla moglie e alla bambina, ma è stato insultato e colpito da alcuni schiaffi mentre si limitava a svolgere il suo lavoro di fotoreporter. Per questo Claudio Cuffaro ha annunciato la presentazione di una denuncia all’autorità giudiziaria". L’Associazione Stampa Toscana ribadisce la propria solidarietà al giornalista Cuffaro e al CdR del Tirreno per l’aggressione subita da parte di Luca Cordero di Montezemolo, attuale presidente della FIEG. L'opinione di Marina Cosi Tema, lo schiaffo di Massa. Con la maiuscola. La grave sordina messa alla notizia dall'Ansa, l'irritazione sacrosanta dei colleghi che volevano più vigorose proteste, ma anche il silenzio di molti cdr alla scelta delle loro testate di non dare rilievo alla notizia.. Dico la mia: la questione è davvero grave, sia sul versante dell'autocensura, sia su quello del diritto di cronaca, sia per le lesioni personali. Ma aggiungo: se la reazione di Montezemolo, pur intollerabile, era legata alla presenza della bambina che non si voleva divenisse oggetto di cronaca, ciò non dovrebbe essere vero per tutti i bambini, vittima della cronaca nera o figli di vip che siano? Il materasso macchiato di sangue, il figlio segreto di, e... (gli esempi fateli pure poiché ogni settimana ve ne sono decine) non sono forse pubblicati nei giornali e sulle copertine editate da quegli stessi editori italiani di cui Montezemolo è presidente? Da una parte i protagonisti, dall'altra i protagonisti/vittime e, sotto a tutti, le vittime e basta. Se qualcuno ci crede alle soluzioni positive dei gesti negativi (ovvero, come diceva mia nonna, che non tutto il male venga per nuocere) forse, fatte le debite scuse e non solo, potrebbe essere l'occasione di riesaminare un modo di fare informazione / spettacolo ormai intollerabile ai più. Al giornalista Amedeo VERGANI Presidente Gruppo di Specializzazione dei Giornalisti dell'informazione visiva Caro Vergani, lo schiaffo di Massa mi ricorda fatti storici che mi impongono cautela per non trovarmi impegolato in diatribe che possono non essere sindacali. Non posso non esprimere solidarietà ad un collega offeso perché mi ricorda quanto subivo senza considerazione nel 1960 quando battevo i marciapiedi di via Veneto. Peraltro non potrei aspettarmi atteggiamenti diversi da chi, aldilà delle cariche (e non è lui solo) ha solo l'arroganza della posizione e della "foglietta" di turno. Semplicemente cafoni. Aldilà della doverosa solidarietà avremo modo di approfondire il discorso senza volere passare dallo schiaffone "gravissimo" alle "tentazioni omissive e di autocensura". Cordiali saluti. Maurizio Andriolo Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti

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