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Fnsi 07 Feb 2005

MOMENTI DI ANSIA E PREOCCUPAZIONE DELLA FNSI, IFJ, ASR E CPO PER L’INVIATA DE “IL MANIFESTO”

MOMENTI DI ANSIA E PREOCCUPAZIONE DELLA FNSI, IFJ, ASR E CPO PER L’INVIATA DE “IL MANIFESTO”

MOMENTI DI ANSIA
E PREOCCUPAZIONE
DELLA FNSI, IFJ,
ASR E CPO
PER L’INVIATA
DE “IL MANIFESTO”

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Sono momenti di ansia e di preoccupazione per i giornalisti italiani. Giuliana Sgrena, inviata de “Il Manifesto”, è stata sequestrata in Iraq mentre esercitava il diritto-dovere di informare. Ancora una volta, un giornalista rischia di persona perché rivendica il ruolo di testimone di una brutta guerra. Il Sindacato dei giornalisti è affettuosamente solidale con la redazione de “Il Manifesto”, con la famiglia di Giuliana e con tutti coloro che la conoscono e le vogliono bene. Giuliana è una collega consapevole, preparata, che conosce bene il mondo arabo e la grave situazione dell’Iraq. Non ha colpe se non quella di scegliere sempre la strada della testimonianza diretta, elemento insostituibile per una informazione davvero libera e non sottoposta a censure e ad “arruolamenti”. La Fnsi, in sintonia con la Federazione Internazionale dei giornalisti, chiede al Governo italiano, alla coalizione e a tutti coloro che hanno un ruolo nella fragile dialettica interna alla nazione irachena, di attuare tutte le iniziative per restituire Giuliana al lavoro e agli affetti. Nello stesso tempo il Sindacato dei giornalisti conferma che respingerà ogni tentativo di interdire o limitare il diritto di cronaca e la libertà di informazione per le testate e gli inviati che volontariamente si recano in territorio iracheno. La sicurezza dei giornalisti va garantita dalle forze della coalizione e del contingente italiano evitando però ogni interferenza con la libera determinazione di fare informazione sulla guerra in Iraq”. IFJ Says Media face “hard choices” Over Iraq Coverage as Italian Journalist is Kidnapped The latest kidnapping of an Italian journalist in Iraq, the second high profile media victim in recent weeks, is again forcing media to make “hard choices” about how to cover the country, says the International Federation of Journalists. “Media organisations face hard choices. They must ensure that their people are not in harm’s way,” said Aidan White, IFJ General Secretary, “but they cannot ignore the story. Journalism must not be intimidated.” The IFJ says the country’s transition to democracy lacks all credibility when terrorists and bandits are targeting journalists. Giuliana Sgrena was kidnapped at around 2 p.m. near a Sunni mosque in the Al-Jadriya district, near Baghdad university. She was in a car with her interpreter, and she was on her way to interview a group of refugees from Fallujah. She was in the middle of a conversation with an Italian fellow-journalist by mobile phone when gunmen aboard a minibus fired on her car, forcing it to stop. They drove off with Sgrena but left her fixer (whose identity has not been revealed). No group has so far claimed responsibility. Italian interior minister Giuseppe Pisanu said she could have been kidnapped by a Sunni group. Her detention, following that of Florence Aubenas, a senior reporter for the French daily paper Libération who disappeared on 5 January along with her Iraqi interpreter Hussein Hanoun al-Saadi, has raised concerns of a new wave of attacks on journalists and media staff. “We have already lost our Italian colleague Enzo Baldoni in horrifying circumstances,” said White. “We must do everything we can not to have a repeat of that.” Baldoni, aged 56, was a reporter for the Milan-based weekly Diario and volunteered for the Red Cross while in Iraq, his daughter, Gabriella Baldoni, said on Wednesday. "He was trying to save human lives in Najaf by helping a Red Cross convoy in a spirit of solidarity which has always underscored his thinking and his actions," she told Italian public television. The IFJ is working with its Italian affiliate, the Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), in order to raise global awareness and to secure the safe release of our colleague Giuliana Sgrena. A demonstration is being organised by the Mayor's office in Rome tomorrow at 18.00 in order to protest over Sgrena's capture. Associazione Stampa Romana Il Direttivo dell’Associazione Stampa Romana esprime sgomento per il sequestro a Baghdad di Giuliana Sgrena, giornalista di indiscussa esperienza e professionalità, impegnata da molti anni a raccontare i problemi del mondo islamico, con attenzione particolare all’universo femminile. Giuliana è conosciuta e apprezzata non soltanto per le sue corrispondenze sul Manifesto, ma anche per i suoi numerosi saggi, libri, interventi. I giornalisti dell’Associazione Stampa Romana chiedono che il Governo faccia immediatamente tutti i passi necessari per ottenere la sua liberazione. I giornalisti romani sono vicini alla famiglia e alla redazione del Manifesto in queste ore di angoscia. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Stampa Romana, che comprende i rappresentanti di tutte le maggiori testate nazionali e regionali, ha interrotto questa mattina i lavori ed è andato presso la sede del Manifesto per portare ai colleghi la solidarietà di tutti i giornalisti di Roma. Anche la struttura dell’Associazione Stampa Romana è a disposizione della redazione del Manifesto a supporto di ogni iniziativa volta a favorire la rapida liberazione di Giuliana Sgrena. La Cpo/Fnsi per Giuliana Sgrena Competente, lucida ed appassionata, la collega Giuliana Sgrena ama entrare nel cuore dei fatti e spiegare le differenze. Questo rende Giuliana - inviata del Manifesto rapita a Baghdad, e di cui ci auguriamo una tempestiva liberazione – autorevole come pochi sulle questioni arabe e sul fondamentalismo islamico in particolare. Ma a rendere particolarmente preziosa la sua testimonianza intellettuale e professionale è l’attenzione che da trent’anni Giuliana Sgrena porta alle vite ed alle questioni delle donne, un’attenzione confluita in centinaia di articoli e numerosi libri e documenti fotografici sul tema delle discriminazioni sociali e civili lungo la linea che va dall’Afghanistan all’Algeria. La Commissione pari opportunità della Federazione della stampa italiana – attraverso la sua coordinatrice, Marina Cosi - sottolinea tutta la propria preoccupazione e chiede che le istituzioni italiane e gli organismi d’area attivino ogni possibile canale di trattativa. Giuliana ha partecipato ad alcune fra le iniziative attuate dalla Cpo/Fnsi (convegni e relazioni internazionali), per gettare ponti di conoscenza fra le culture transmediterranee e per tessere una rete di rapporti e di conoscenze fra giornaliste. Strumenti di dialogo ovvero di pace. Nella consapevolezza che solo conoscendo le differenze e facendosene testimone critico si possa svolgere autorevolmente il proprio lavoro di giornalista, oltre che esercitare il dovere umano e civile di agire per l’affrancamento delle donne e contro ogni altra prevaricazione. In attesa di nuove confortanti notizie, la Cpo/Fnsi proseguirà nelle iniziative già avviate con le colleghe e con le realtà di Paesi arabi e del mondo islamico.

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