L'8 gennaio 1993 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) la mafia uccideva Beppe Alfano, collaboratore di alcune emittenti e testate locali, fra cui il quotidiano 'La Sicilia' di Catania. Dopo 26 anni il suo ricordo continua ad accompagnare la comunità dei giornalisti italiani.
Alfano venne assassinato a 47 anni per le sue inchieste su Cosa Nostra, sulle guerre di mafia, sugli intrecci fra criminalità, massoneria e politica. Per il suo omicidio è stato condannato come mandante il capomafia Giuseppe Gullotti, ma i familiari del cronista hanno chiesto ripetutamente che si faccia piena luce sulle responsabilità del delitto, anche a livello politico.
A ricordare Beppe Alfano, nell'anniversario dell'omicidio, anche l'ex presidente del Senato, Pietro Grasso; il presidente della Regione Siciliana, Nello Musimeci; il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l'Unione nazionale cronisti italiani.
In un post su Facebook la figlia Sonia scrive: «Papà oggi sono 26 anni. È successo tanto, anzi tantissimo e hai continuato a esserci. Non lo so se sono stata all'altezza di tutto. A volte forse sì, ma spesso no. So per certo di doverti chiedere perdono: per non essere ancora riuscita a farti avere giustizia».