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Internazionale 19 Ott 2007

Media, Usa: in arrivo riforma che consente le concentrazioni

Negli Usa le regole sulla proprietà dei media potrebbero presto cambiare in modo molto favorevole per i grandi editori.

Negli Usa le regole sulla proprietà dei media potrebbero presto cambiare in modo molto favorevole per i grandi editori.

Il capo della Federal Communications Commission ha avanzato l’ipotesi di rivedere regole ormai vecchie di decenni tra cui quella che al momento vieta a un’azienda di possedere un giornale, una tv e una radio nella stessa città. Kevin J. Martin, presidente della commissione, pensa di rimettere mano alla normativa nel corso dei prossimi due mesi e gli executive dei grandi gruppi dei media hanno accolto con grande favore l’annuncio. Tra questi, Samuel Zell, l’investitore di Chicago che sta cercando di completare l’acquisto della Tribune company, e Rupert Murdoch, che da anni fa azione di lobby contro i limiti posti dalla Fcc per poter continuare a controllare a New York sia il giornale New York Post sia l’emittente Fox. La proposta di Martin sembra avere il sostegno della maggioranza della commissione (tre su cinque membri), ma i due commissari Democratici sono molto ostili all’approccio del presidente: Michael J. Copps ha detto di non avere alcuna intenzione di votare le modifiche e Jonathan S. Adelstein pensa che la commissione debba prima affrontare tematiche più urgenti, come promuovere una maggiore copertura delle notizie locali e una maggiore partecipazione delle donne e delle minoranze nella proprietà dei media. Attualmente, negli Usa, un’azienda può possedere due emittenti tv nello stesso Stato solo se almeno una non è tra le quattro emittenti leader del Paese e se esistono in quello stesso mercato almeno otto stazioni locali, per garantire la concorrenza. Le regole limitano anche il numero di stazioni radio che un’azienda può avere a non oltre otto in ciascuno dei principali Stati. Ovviamente le grandi imprese considerano queste restrizioni anacronistiche, mentre le associazioni dei consumatori pensano che già così le norme antitrust siano scarsamente efficaci. Un numero ristretto di aziende, come il New York Times, possiede sia un giornale che una radio nella stessa città perché le restrizioni sulla proprietà incrociata, entrate in vigore nel 1974, non sono state applicate retroattivamente. (9Colonne)

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