Un appello alle associazioni internazionali per la liberta' di stampa ''perche' vigilino sulla incolumita' e sul lavoro dei colleghi che in Italia agiscono nei territori controllati dalle mafie'' e' stato lanciato oggi dal presidente di Isf Stefano Marcelli nel corso dell' incontro con Frank Smith, coordinatore della sicurezza per il Committee to protect journalist di New York e con Roberto Natale, presidente Fnsi.
''I giornalisti che operano nei territori controllati dalla mafia - ha detto Marcelli che ha incontrato Natale e Smith con il vicedirettore di Aki Ahmad Rafat nella sala della Stampa estera a Roma - sono nella stessa condizione degli inviati di guerra. La mafia e' un fatto, una notizia, non si puo' pensare di censurarla, e' uno dei problemi della democrazia italiana che va risolto''. ''In un paese dove la sicurezza sembra essere il tema piu' urgente - ha detto Roberto Natale - non riusciamo a far comprendere quanto sia grave l'attacco delle mafie ai cittadini e ai giornalisti in particolare. Perche' i media non danno ai delitti e ai processi di mafia lo stesso spazio dei delitti privati? Chiediamo ai direttori e agli editori di alzare la soglia di attenzione su questi temi: e' l'unico modo per difendere i colleghi in prima linea''. ''I giornalisti delle diverse nazioni devono lavorare insieme per portare l'attenzione sugli attacchi contro i giornalisti, a prescindere da dove essi avvengano - ha detto Smith -. In particolare l'impunita' per gli omicidi dei giornalisti resta la piu' grande minaccia oggi per la liberta' di stampa nel mondo''. (ANSA)