Inpgi, Casagit, Usigrai, Articolo21, Ordine dei giornalisti del Lazio, Pressing NoBavaglio, Unione giornalisti pensionati (Ungp), associazione Amici di padre Dall'Oglio, associazione Amici di Roberto Morrione, associazione Carta di Roma, Italians for Darfur, Libera informazione.
Sono alcuni dei partecipanti al presidio indetto dalla Fnsi per chiedere a Governo e Parlamento provvedimenti concreti sul contrasto al fenomeno delle querele temerarie, sul problema delle minacce ai cronisti e sui temi del lavoro, della lotta al precariato e dei diritti.
«Anche l’Inpgi – spiega la presidente Marina Macelloni – parteciperà alla manifestazione indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa per mercoledì 24 maggio. Il presidente e la componente elettiva del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale saranno in Piazza Montecitorio per chiedere, insieme alla Fnsi, a Governo e Parlamento provvedimenti concreti in materia di querele temerarie, minacce ai cronisti, lavoro e lotta al precariato. Tutta la categoria, unita, deve chiedere risposte chiare su questi temi che non riguardano solo il lavoro dei professionisti dell’informazione, ma anche il diritto di tutti ad essere informati».
E il presidente Daniele Cerrato scrive: «Anche la Casagit parteciperà alla manifestazione indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa di mercoledì prossimo in piazza a Montecitorio. Insieme al presidente Daniele Cerrato, consiglieri d’amministrazione e sindaci. Il Governo aveva assunto impegni per contrastare le querele temerarie ai danni dei giornalisti. Accanto a queste ci sono anche le tante minacce a cronisti impegnati su capitoli neri delle cronache italiane, colleghe e colleghi costretti in qualche caso a vivere sotto scorta o, senza protezione, nella paura di essere diventati bersaglio per cosche e clan malavitosi. Nessun segnale, dopo le promesse, che faccia intravedere provvedimenti concreti. Addirittura la proposta di legge sull’abolizione del carcere per i giornalisti è sepolta in qualche faldone del Senato della Repubblica. È ora di chiedere, con forza e soprattutto con compattezza, una risposta chiara alla politica su questi temi. In ballo non ci sono solo le “nostre” storie personali, ci sono diritti che non possono essere intaccati, per il bene di tutti».
Al presidio parteciperanno anche i colleghi del Cdr dell’Unità e i giornalisti che vivono sotto scorta: Michele Albanese, Federica Angeli, Paolo Borrometi.
Appuntamento mercoledì 24 maggio, alle 9.30, in piazza Montecitorio, a Roma.