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Cronaca 20 Dic 2008

Lo schiaffo dei colleghi e il silenzio delle Istituzioni: le disavventure di un giovane giornalista professionista

Il collega Alessandro Migliaccio, che nella sua incredibile vicenda è stato assistito da Unione Cronisti Campani e dall’Assostampa Campania, ha mandato all’Unci questo intervento

Il collega Alessandro Migliaccio, che nella sua incredibile vicenda è stato assistito da Unione Cronisti Campani e dall’Assostampa Campania, ha mandato all’Unci questo intervento

"Se è vero, come è vero, che ho denunciato il capo dei vigili di Napoli perché ha osato darmi uno schiaffo per un mio articolo che non gli è piaciuto, allora è pur vero che non resterò zitto di fronte all'attacco che sto subendo da alcuni colleghi napoletani. Bugie sull'articolo "incriminato", assurdi collegamenti tra la vicenda dello schiaffo (reale) e quella (presunta) di una busta con proiettile recapitata al comando della Polizia municipale di Napoli, ma perfino articoli in cui, in maniera velata, si giustifica l'assurdo gesto violento del capo dei vigili. Insomma, sono stanco di questo attacco portato avanti da diversi colleghi amici, evidentemente, del comandante della Polizia municipale. Quelli stessi colleghi che per una settimana hanno ignorato l'accaduto, dandone poi risalto solo dopo che la notizia è stata data da "Tg3-Lineanotte", e quindi da un'emittente nazionale. Il mio legale, Elena Coccia, si è vista costretta ad inviare alle redazioni di diversi giornali locali una richiesta di rettifica in merito ad articoli in cui chiaramente si affermava che io avrei indicato l'indirizzo di casa del comandante della Polizia municipale mettendo a rischio la sua incolumità. Non solo nell'articolo non c'è nessun indirizzo ed il capo dei vigili non rischia nulla, ma perché spostare l'attenzione sull'articolo piuttosto che condannare lo schiaffo, ovvero il gesto violento ed inaccettabile? Spero che, almeno Voi, vogliate intervenire in questa incresciosa vicenda che mi vede vittima di due schiaffi. Inutile dirVi che il secondo è quello dei miei stessi colleghi napoletani, che non hanno capito che se ho intrapreso una battaglia legale denunciando il capo dei vigili di Napoli, l'ho fatto solo per difendere la libertà di stampa di tutti i giornalisti e quindi anche la loro. La stessa libertà di stampa che, come ho avuto modo di dire ad alcuni miei colleghi, vale molto di più rispetto agli "equilibri da mantenere" delle loro redazioni o rispetto alle loro stesse amicizie con gli "alti in grado". Sappiate che, col silenzio dei colleghi e con le bugie di alcuni giornali, la nostra categoria sta facendo una pessima figura a livello nazionale e questo lo potrete riscontrare su moltissimi siti internet in cui ancora si commenta la vicenda. Spazi di libertà in cui ognuno dice la sua e in tanti mi invitano a non mollare e a non deludere chi lotta per una giusta causa: l'articolo 21. RingraziandoVi per quanto avete già fatto, porgo cordiali saluti". Alessandro Migliaccio, semplicemente un giovane giornalista professionista

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