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Internazionale 18 Mag 2007

Libertà d’informazione: quattro Università certificano l’aumento della censura on line

Internet non è più un territorio completamente libero. Stando infatti ai risultati di uno studio sull’ “internet filtering” realizzato dall’Open Net Initiative, cresce il numero dei governi nel mondo che applicano una forma di censura sulla rete.

Internet non è più un territorio completamente libero. Stando infatti ai risultati di uno studio sull’ “internet filtering” realizzato dall’Open Net Initiative, cresce il numero dei governi nel mondo che applicano una forma di censura sulla rete.

L’Oni, un’associazione di ricercatori provenienti dalle università di Toronto, Harvard, Oxford e Cambridge, ha monitorato nelle scorse settimane migliaia di siti internet e decine di internet provider. Dallo studio è emerso che 25 fra i 41 Paesi analizzati esercitavano una qualche forma di censura sul web: “In cinque anni siamo passati da un paio di Paesi che avevano attivato ‘filtri governativi’ a venticinque - commenta John Palfrey, della Harvard Law School – E c’è stato anche un aumento per quanto riguarda la portata della censura di ogni singolo Paese, oltre a un miglioramento delle tecnologie messe a punto per esercitarla”. Secondo lo studio dell’Oni, i Paesi che attuano un uso più massiccio della censura sul web sono la Birmania, l’Iran, il Pakistan, l’Arabia Saudita, la Siria, la Tunisia, gli Emirati arabi e lo Yemen. Per quanto riguarda invece gli obiettivi del “filtering”, questo si concentra maggiormente argomenti che riguardano la politica e i gruppi di potere, quindi i contenuti che trattano la sicurezza e infine le questioni sociali. (9Colonne)

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