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Internazionale 09 Feb 2006

Libertà di stampa in Cina: anche Rsf si schiera contro Yahoo

(Astro9colonne) - Parigi, 9 feb - Continua la campagna di Reporter senza Frontiere per la libertà d’espressione in Cina. L’associazione ieri ha infatti chiesto a Yahoo di essere messa a conoscenza della lista dei “dissidenti informatici” già fornita al governo di Pechino, in modo da poter continuare nella propria campagna per la liberazione di 81 persone.

(Astro9colonne) - Parigi, 9 feb - Continua la campagna di Reporter senza Frontiere per la libertà d’espressione in Cina. L’associazione ieri ha infatti chiesto a Yahoo di essere messa a conoscenza della lista dei “dissidenti informatici” già fornita al governo di Pechino, in modo da poter continuare nella propria campagna per la liberazione di 81 persone.

Secondo Rsf, il provider avrebbe infatti comunicato alle autorità i dati del dissidente Li Zhi, che sono poi stati usati nel corso del processo, terminato nel dicembre 2003 con una condanna a otto anni di reclusione. A rivelarlo è stato il sito internet Boxun.com, che ha pubblicato uno stralcio dell’arringa dell’avvocato di Li, Zhang Sizhi, secondo cui la sentenza sarebbe stata emessa proprio in base ai dati forniti dalla filiale cinese di Yahoo, che avrebbe rivelato chi si nascondeva dietro l’indirizzo e-mail libertywg@yahoo.com.cn e lo username lizhi34100. Secondo il sito Boxun, la collaborazione fra Yahoo e la polizia cinese sarebbe stata addirittura menzionata nella sentenza del tribunale. Il prossimo 15 febbraio, la Commissione per le relazioni internazionali della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti terrà un’audizione a proposito delle responsabilità etiche delle aziende operanti in internet: Yahoo è stata invitata caldamente a partecipare.

@fnsisocial

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