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Un momento del convegno
Iniziative 11 Lug 2024

'Libertà di informazione e diritti umani in Somalia e nel mondo', incontro in Fnsi

Il convegno ha ospitato la drammatica testimonianza del giornalista somalo Liban Abdi Warsame: «Picchiato dalla polizia mentre svolgevo il mio lavoro, il nostro Stato vuole impedirci di diffondere notizie che lo riguardano».

Nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana a Roma, giovedì 11 luglio 2024, si è svolto il convegno 'Libertà di informazione e diritti umani in Somalia e nel mondo', organizzato dall'Associazione Migrare in collaborazione con la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ucsi (Unione cattolica Stampa italiana).

Maurizio Di Schino, componente della Giunta Fnsi, ha portato i saluti della segretaria generale della Federazione Alessandra Costante. Ha ricordato che la sede del sindacato unitario è la casa comune delle giornaliste e dei giornalisti non solo italiani. «Ci auguriamo – ha detto Di Schino - che questa giornata sia l'inizio di un percorso comune con l'Associazione Migrare e con l'Ucsi nazionale per far conoscere cosa succede in altri Paesi, consapevoli che il mondo non finisce alle Alpi o al Mediterraneo».

Nel corso del convegno, cui hanno partecipato anche il presidente dell'Ucsi Vincenzo Varagona con Maurizio Calò (presidente dell'Associazione Migrare) e Paolo Lambruschi (giornalista di Avvenire esperto di Africa), il giornalista somalo Liban Abdi Warsame ha raccontato la sua drammatica esperienza: «Ero all’interno del mercato generale della Borsa somala per fare un reportage sui pirati del mare e della terra che disturbavano gli autotrasportatori. Sono arrivati dei poliziotti con vestiti civili ma con delle pistole e hanno picchiato me e i ragazzi che erano con me. In un altro agguato che ho subito sono stato assalito da alcuni sconosciuti che mi hanno lasciato a terra come un morto. I passanti hanno chiamato l’ambulanza e sono rimasto tre mesi all’ospedale. Lo Stato somalo ci vuole impedire di diffondere notizie che lo riguardano».

A coordinare i lavori c’era Shukri Said dell'Associazione Migrare: «Sono con noi tanti colleghi per parlare di libertà di informazione e diritti umani in tutto il mondo. La Somalia è un malato che cammina, è ancora in piedi ma ci sono tanti problemi e ha bisogno di tante cure. C’è il terrorismo e la corruzione, oltre al problema dei diritti umani».

@fnsisocial

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